Quando si parla dei "cattivi" del calcio, difficile che non venga menzionato il nome di Roy Keane. L'irlandese, che ha appena compiuto 51 anni, è una leggenda del Manchester United ed è noto per un caratterino per niente facile. Basterebbe pensare che la carriera del padre di Haaland, Alf Inge, è finita dopo che il centrocampista dei Red Devils gli ha fatto (volontariamente) saltare un ginocchio in un derby di Manchester. Ma Keane è anche un uomo di famiglia, padre e addirittura già nonno, nonostante un'età non proprio avanzata. E ai suoi eredi ci tiene eccome, al punto da aver deciso di incidersi i loro nomi per sempre sulla pelle. Ma la questione...è stata problematica.

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Il tatuaggio di Keane che fa…arrabbiare la signora: “Loro saranno sempre miei figli, non è detto che tu…”
Il tatuaggio di Keane
A giudicare dalla dichiarazione riportata da Sportbible, qualcuno questa storia non l'ha presa bene. Chi? Theresa Doyle, ovvero la signora Keane. Una che...sopporta il buon Roy da più di 25 anni, considerando che sono sposati dal 1997. E che ha posto una domanda abbastanza interessante a suo marito... "Ho i nomi dei miei figli tatuati sul braccio destro: Shannon, Caragh, Aidan e Leah… Mia moglie mi ha chiesto come mai non avessi anche il suo di nome, e io le ho risposto 'loro saranno per sempre miei figli, ma non è detto che tu sarai per sempre mia moglie'. È stata una risposta che non le è piaciuta molto...". Comprensibile, anche perchè per essere la signora Keane certamente ci vuole un bel caratterino.
Arrabbiarsi facilmente
Un qualcosa che l'irlandese ha passato in famiglia, come ha rivelato in un'intervista recente sul SundayTimes. Anche suo figlio Aidan...si arrabbia facilmente. "È un'emozione, se qualcuno arriva e ti dà un cazzotto in faccia è ovvio che ti arrabbi. Non dirò 'sono quello che sono', perchè significherebbe che non c'è modo di cambiare o di imparare. Ma abbiamo tutti alcune cose nel nostro DNA. Mio padre era un buon uomo, ma si arrabbiava facilmente. E anche mio figlio è così, un ragazzino adorabile, lo amo, sono orgogliosissimo di lui, ma si arrabbia facilmente. Ma non si può mica scegliere, non puoi dire 'voglio più di questa emozione e meno di quest'altra'". E conoscendo il buon Roy, forse questa somiglianza lo rende...ancora più orgoglioso.
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