L’apertura della finestra di calciomercato è un momento importante per una squadra. Soprattutto a gennaio, le squadre cercano l’occasione da prendere al volo: il giocatore svincolato, il giocatore in scadenza di contratto e quindi tanto economico quanto utile tatticamente. Insomma, ci sono tanti punti da tenere in considerazione ma rima di tutto bisogna considerare quanto un giocatore sia funzionale agli schemi dell’allenatore a allo stile della squadra. Forse, negli ultimi dieci anni, il West Ham non ne ha tenuto troppo conto, specie per quanto riguarda gli attaccanti. 10 anni, 49 attaccanti, 223 milioni di sterline spesi. E 21 di quelli acquistati non hanno nemmeno segnato.
21/49 – Un attaccante può essere apprezzato per tanti motivi. Se è bravo a partecipare alla manovra è un plus e lo stesso vae per un attaccante bravo nel fare assist. Ma da un 9, si pretendono i gol. Eppure questi non sempre arrivano e quindi la squadra può decidere di venderli alla finestra successiva e prenderne altri. Trovare stabilità non è facile anche perché quelli che hanno successo… hanno anche mercato. Come nel caso di Sebastian Haller che ha cominciato la stagione con gli Hammers ma che ora è stato ceduto all’Ajax, tra l’altro con una minusvalenza di almeno 15 milioni. Ora si cerca un sostituto, che sarà il cinquantesimo attaccante del club del decennio.

TOP E FLOP – Il Daily Mail regala un lungo elenco di queste punte che si possono dividere in due macro categorie: top e flop. Tra i top, ovviamente si ricordano Andy Carrol, l’attuale attaccante Michail Antonio, Marko Arnautovic, Javier Hernandez, e Jarrod Bowen. Tra i flop, invece, spiccano Marco Borriello, Simone Zaza, Mido e John Carew (anche se è rimasto molto amico del tifoso Harry, che nella vita… fa anche il Principe). Tre conoscenze della serie A ma non solo. tra i flop spuntano anche altri nomi importanti come Robbie Keane, leggenda del calcio irlandese, e André Ayew, attaccante francese dal quale ci si aspettava di più di 12 gol in due anni. Insomma, quando a quelle parti si compra un attaccante, meglio non aspettarsi troppo. E questa storia dimostra che non sempre la quantità è preferibile alla qualità…
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