L'allontanamento pluriennale dagli stadi, ricevuto per essere entrato in campo con tanto di pistola nella fondina, proprio nel derby di campionato contro l'AEK Atene, non è servito a nulla. Neanche la decisione del giudice sportivo ha impedito a Ivan Savvidis, presidente del PAOK Salonicco, di essere presente mentre i suoi ragazzi sollevavano al cielo la Coppa di Grecia proprio dopo aver battuto gli eterni rivali della capitale per 2-0. Ma come è possibile? Il magnate russo ha sfidato la squalifica? Si è nascosto da qualche parte? Macchè. Anzi, è davvero il caso di dire che la sua faccia era...ovunque e in bella evidenza.
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Il PAOK festeggia la Coppa…con le maschere del presidente con la pistola!
Neanche l'allontanamento pluriennale dagli stadi ha impedito a Ivan Savvidis, presidente del PAOK Salonicco, di essere presente mentre i suoi ragazzi sollevavano al cielo la Coppa di Grecia. I suoi calciatori hanno festeggiato con...la sua faccia.
MASCHERA - Merito dei suoi calciatori, che dopo aver portato a casa il risultato hanno deciso di celebrare a modo loro il presidente, che ovviamente non poteva certo avvicinarsi allo stadio (soprattutto dato l'avversario). E quindi alcuni dei giocatori del PAOK sono stati fotografati in giro per il campo con indosso delle maschere di carta che raffiguravano proprio Savvidis. A festeggiare la seconda coppa consecutiva del club di Salonicco sono arrivati dunque tanti sosia del proprietario, per fortuna senza pistola d'ordinanza. Un gesto che certamente avrà fatto piacere al magnate, che pure ha più volte chiesto scusa per il suo comportamento inappropriato.
INCIDENTI - Non che dentro lo stadio e intorno all'impianto sia andato tutto liscio. Come era prevedibile, ci sono stati parecchi disordini tra le due tifoserie, con una guerriglia che è cominciata nella notte precedente alla partita e che è continuata...in campo, con interventi al limite e, in generale, un gioco parecchio duro. D'altronde c'era da aspettarselo, dato che l'AEK ha vinto il titolo nazionale proprio davanti al PAOK e, a conti fatti, proprio per i tre punti della partita incriminata. Alla fine però la squadra di Savvidis ha portato a casa almeno il trofeo di consolazione e può quindi prepararsi per la prossima stagione con la consapevolezza di aver perso la battaglia, ma non la guerra. Sembrano termini esagerati. Ma parlando di calcio greco e viste le ultime storie non proprio edificanti, neanche troppo.
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