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Il no del Borussia Dortmund a CR7: “Siamo una squadra di calcio, che ci facciamo coi follower se perdiamo?”

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Prima di volare in Arabia Saudita, il cinque volte Pallone d'Oro è stato offerto a diverse squadre del Vecchio Continente. Tutte hanno detto no, compreso il Borussia Dortmund, che aveva i suoi principi a cui tenere fede...

Redazione Il Posticipo

Dopo un autunno molto caldo, con il muro contro muro con il Manchester United, Cristiano Ronaldo è diventato un calciatore dell'Al-Nassr. Ma per il portoghese c'è stata anche la possibilità di rimanere in Europa piuttosto che lanciarsi nel suo remunerativo auto-esilio in Arabia Saudita. Sia in estate che quando è rimasto svincolato dai Red Devils, il cinque volte Pallone d'Oro è stato offerto a diverse squadre del Vecchio Continente, in particolare a quelle che giocavano la Champions League. Tutti hanno detto no, compreso il Borussia Dortmund. E a spiegare perchè Cristiano Ronaldo non è mai stato neanche vicino a vestire la maglia giallonera è il direttore generale del Borussia, Carsten Cramer.

Meno follower, più calcio

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Parlando nel podcast di Kicker, il dirigente ha messo sul tavolo le ragioni per cui il club tedesco non ha mai avuto intenzione di ricorrere ai servigi calcistici del portoghese. "Il valore del Borussia Dortmund non dipende dal numero di follower che abbiamo sui social network. Siamo una squadra di calcio, questa è la cosa più importante. E possiamo anche avere le migliori idee di marketing del mondo, ma se poi perdiamo 3-0 in casa contro il Friburgo non ci servono comunque a nulla". Sui social, in effetti, non c'è proprio partita: Cristiano veleggia sugli 800 milioni di follower tra Instagram, Twitter e Facebook, mentre il Borussia arriva al massimo a 40.

Gli ambasciatori sono i tifosi

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Ma l'importante per il dirigente è avere dei veri tifosi, piuttosto che quelli che in realtà...seguono il calciatore. "Per noi è una benedizione avere i tifosi. Vendiamo 500mila maglie all'anno grazie a loro, che diventano tutti ambasciatori del Borussia Dortmund". Insomma, il motivo per cui i gialloneri hanno detto di no a CR7 non è tanto per una questione di campo o di equilibri economici, come invece è avvenuto in altri casi (vedi il Bayern Monaco), ma perchè nell'idea del club il valore aggiunto di marketing del portoghese non rientra proprio. E considerando che il Borussia è primo in Bundesliga a pari merito con Bayern e Union Berlino e che in Champions League ha vinto l'andata degli ottavi di finale contro il Chelsea, va a finire che anche sul terreno di gioco non è che avesse così tanto bisogno di Cristiano...