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Il Jorginho truffato: “Quando sono arrivato in Italia, il mio ex procuratore si prendeva tutti i miei soldi!”

Ora è una stella del Chelsea e dell'Italia, ma la carriera di Jorginho non è stata semplice come ci si potrebbe aspettare. Lo racconta lui stesso al sito dei Blues, spiegando anche di come, quando era appena un ragazzo, l'agente che lo ha...

Redazione Il Posticipo

Ora è una stella del Chelsea e dell'Italia, ma la carriera di Jorginho non è stata semplice come ci si potrebbe aspettare. Lo racconta lui stesso al sito dei Blues, spiegando anche di come, quando era appena un ragazzo, l'agente che lo ha portato in Italia lo ha ingannato. Un'esperienza che ha segnato il centrocampista, facendogli quasi venire voglia di mollare. Poi però è intervenuta sua madre. E per fortuna, l'italo-brasiliano può raccontare questa storia senza troppi rimpianti...

IL SOGNO... - Tutto parte, ovviamente, dal suo Brasile. Dove viene notato da un procuratore... “Giocavo in un torneo e un agente mi ha visionato. Ha portato me e altri ragazzi a una scuola calcio lontana 200 km da casa mia. A 15 anni mi ha portato in Italia, ho fatto un provino al Verona e mi hanno preso. E all’inizio quando sono arrivato sembrava tutto bello e facile. Stavo realizzando il mio sogno. Ma poi è cominciata la routine. Scuola, allenamento, casa. Ho fatto solo questo per 18 mesi perché prendevo solamente 20 euro a settimana e non è che potessi permettermi qualche spesa con una cifra del genere...”. Non proprio la vita che il giovane Jorginho si aspettava.

...E L’INCUBO - Ma a Verona lo attendeva un incontro importante... “Poi, mentre giocavo con la Berretti, ho conosciuto un altro giovane brasiliano, Rafael, che faceva il portiere. Siamo diventati amici, mi ha chiesto cosa facessi, da quanto tempo ero lì e gli ho raccontato che vivevo con 20 euro a settimana”. E qui Rafael capisce che qualcosa non va... “Mi ha detto ‘aspetta un momento, questo è molto strano’. Si è informato e ha scoperto che il mio procuratore si prendeva i miei soldi e io non ne sapevo nulla!”. Un brutto colpo per un giovane calciatore... “Ero distrutto, stufo. Ho chiamato mia madre in lacrime e le ho detto che non volevo più giocare a calcio. Lei mi ha risposto ‘non ci pensare neanche! Sei vicino a farcela! Io a casa non ti ci faccio tornare!’. E quindi ho continuato”. E a qualche anno di distanza, si può tranquillamente dire che ha avuto ragione la mamma!