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Il dramma di Dyer: “Senza trapianto il mio fegato cederà e non potranno fare più nulla per me”

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Una ventina di anni fa, Kieron Dyer era considerato uno dei migliori talenti del calcio inglese. Ora però, a 43 anni, ha scoperto di avere un grave problema di salute. Per lui, quindi, c'è la necessità di un trapianto in tempi brevi....

Redazione Il Posticipo

Una ventina di anni fa, Kieron Dyer era considerato uno dei migliori talenti del calcio inglese. Classe 1978, il centrocampista è cresciuto nel vivaio dell'Ipswich Town ed è diventato una stella con la maglia del Newcastle. Alla fine la sua carriera non è stata incredibile come si poteva immaginare, ma comunque Dyer si è tolto le sue soddisfazioni. Per lui 33 presenze in nazionale, con la convocazione sia per i Mondiali del 2002 che per gli Europei del 2004. Ora però, a 43 anni, ha scoperto di avere un grave problema di salute. Come spiega il DailyMail, all'inglese è stata diagnosticata una rara malattia che causa graduali ma irreparabili danni al fegato. Per lui, quindi, c'è la necessità di un trapianto in tempi brevi.

Un fegato nuovo

Come ha spiegato alla testata inglese, Dyer è in lista da sei mesi per trovare un fegato nuovo. "‘Se non mi sottopongo al trapianto, il mio fegato cederà e non c'è nulla che possano fare per me. A volte c'è gente che aspetta un trapianto con poche settimane da vivere, io comincio a sentirmi sempre più affaticato, ma non faccio parte della categoria dei casi super urgenti, quindi per ricevere la chiamata potrei dovere attendere qualche altro mese, finchè il mio fegato non sia davvero ridotto male. Non ci sono abbastanza fegati per il numero di richieste e di persone che ne hanno bisogno". Una situazione decisamente complicata, che dimostra ulteriormente che il denaro e la fama in certe cose non aiutano poi così tanto.

Seconda opportunità

E la speranza di risolvere i suo problemi non abbandona Dyer. "Sono fortunato che abbiano capito cosa non andava. So che dipendo dalla sfortuna di qualcun altro per avere la possibilità di vivere una vita lunga e felice. Ma spero che, chiunque sia il donatore, io riesca a renderlo orgoglioso. Dopo l'operazione ti incoraggiano a rimanere in contatto con la famiglia del donatore ed è qualcosa che voglio fare. Penso che se fossi qualcuno che ha perso una persona cara mi darebbe conforto sapere che attraverso la sua generosità qualcuno può avere la possibilità di vivere a lungo. E io spero di portare avanti questo ricordo. Non voglio rovinare tutto, so quanto sia prezioso avere una seconda opportunità".