Senza Hakim Ziyech, il Marocco in Coppa d'Africa si è fermato ai quarti. Quando sono state diramate le convocazioni del CT Vahid Halilhodžić, il nome dell'ex fantasista dell'Ajax non c'era. Una sorpresa ma fino a un certo punto, sia perchè era già avvenuto nel 2017, sia perchè i rapporti tra Ziyech e il selezionatore si sono fatti tesi negli ultimi tempi. Il tutto è nato da quando nella scorsa estate Ziyech si è rifiutato di entrare in campo (parlando di un problema fisico) dopo aver iniziato un match in panchina. Una scena che al tecnico bosniaco non è per nulla piaciuta e quindi l'esclusione del talento dei Blues era nell'aria. E il CT, nonostante la delusione, pensa di non aver sbagliato nulla.


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Il CT del Marocco ancora contro Ziyech: “Non posso convocarlo, neanche se fosse Messi. Può rovinare il gruppo”
Senza Hakim Ziyech, il Marocco in Coppa d'Africa si è fermato ai quarti. Ma il CT, nonostante la delusione, pensa di non aver sbagliato nulla e conferma il suo pensiero. Finchè non penserà alla squadra, il calciatore del Chelsea non giocherà.
ATTEGGIAMENTO - In alcune dichiarazioni riportate da AS, Halilhodžić conferma il suo pensiero. Finchè non penserà alla squadra, il calciatore del Chelsea non vedrà la nazionale. "Non posso chiamare un giocatore come Ziyech, neanche se fosse Leo Messi. Può rovinare l'ambiente del gruppo". Problemi dunque non certo tecnici, visto che Ziyech è a spanne il calciatore migliore convocabile dal Marocco. Ma l'atteggiamento, quello al CT non piace, come ha già spiegato a settembre dopo le partite incriminate: "È la prima volta che vedo un giocatore che dice di non poter giocare per un infortunio e non vuole farlo neanche quando i test medici dicono che sta benissimo. Finchè sarò io il CT, non accetterò questo tipo di comportamento".
E AI MONDIALI? - Detto, fatto, con l'esclusione di Ziyech, approvata anche dai vertici federali, con il presidente della Federcalcio locale che spiegava: "Speravamo che Hakim potesse diventare un leader della nazionale, capace di portarla alla vittoria, non un calciatore che non fa il minimo sforzo e aspetta solo di ricevere il pallone. E non voglio entrare nei dettagli...". Dunque, anche se i rossoverdi dovessero qualificarsi per il mondiale in Qatar nello spareggio con la Repubblica Democratica del Congo, il rischio è che il giocatore non ci sia. "Ho un gruppo, un collettivo, e voglio mantenerlo. L'ho già perdonato due volte, la terza è troppo. Non è una decisione semplice per me, ma dovete rispettarla. Non faccio marcia indietro". E l'argomento è chiuso. Forse...
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