I ricordi di Redondo: “Berlusconi arrivava con l’elicottero e ci faceva un discorso tecnico…”
MILAN - DECEMBER 7: Fernando Redondo of AC Milan in action during the Serie A match between AC Milan and Roma, played at the 'Giuseppe Meazza' San Siro Stadium, Milan, Italy on December 7, 2002. (Photo by Grazia Neri/Getty Images)
Fernando Redondo e i suoi ricordi rossoneri.
Redazione Il Posticipo
Berlusconi pronto... a dare il suo apporto tecnico al Monza consigliando moduli e schemi. Non è una novità. Il Cavaliere ha sempre "suggerito" qualcosa ai suoi tecnici, rivolgendosi anche ai calciatori. La conferma arriva da Fernando Redondo che, quando è arrivato in Italia, alla corte del Milan, come ha spiegato qualche tempo fa a Marca si è trovato a discutere con l'attuale patron del Monza di schemi e moduli.
Redondo ricorda l'approdo al grande Milan. "Florentino Perez aveva promesso in campagna elettorale che avrebbe preso Figo, che costava molti soldi. E il Milan per me offriva 18 milioni di euro, era una bella cifra per un calciatore di 31 anni. E quindi il club mi ha detto che la avrebbero accettata. Mi ha colpito un po' nell'orgoglio che il Real abbia voluto vendermi. D'altra parte però si parlava del Milan e c'era Berlusconi che mi chiamava personalmente affinché diventassi rossonero". A proposito di Berlusconi, Redondo racconta anche delle classiche visite presidenziali. "A Milanello ci allenavamo e di colpo arrivavano macchine con i vetri oscurati, un elicottero.. Era Berlusconi, che scendeva, ci salutava e ci faceva una specie di discorso tecnico".
INFORTUNIO
Consigli difficili da mettere in pratica. L'esperienza a Milano è stata caratterizzata da diversi infortuni. "Sono arrivato al Milan e il sistema di allenamento era diverso, con molto carico fisico e molto lavoro di forza. Non ho detto niente, un po' per orgoglio, ma muscolarmente ero morto. E mi sono rotto i legamenti del ginocchio destro, non ho potuto giocare neanche una partita per due anni. Pensa, andare al Milan e poter esordire solo due anni dopo. Una pazzia". Per recuperare, la terapia è pesante e pericolosa. Serve a far...dimenticare al corpo il dolore, ma è un calvario. "Mi portavano dal chirurgo, mi mettevano la gamba di dietro, mi toglievano il sangue con un laccio e mi somministravano farmaci. Il rischio è che finissero al cuore, poteva essere un problema". Alla fine, per lui, appena 33 partite in quattro anni al Milan e poi il ritiro. Nonostante uno scudetto e una Champions (non da protagonista), davvero un peccato, anche per il calcio italiano.