"Il nostro colore è il nero, ma i nostri giocatori devono essere bianchi". Anno di grazia, 2018. Luogo, la Russia, dove fino a neanche una settimana fa è andato in scena un mondiale molto emozionante ma soprattutto perfettamente organizzato dalle autorità. Niente scontri tra tifoserie, sicurezza impeccabile e soprattutto un sentimento di multiculturalità e apertura che molti pronosticavano come abbastanza impossibile da raggiungere a Mosca e dintorni. Ma ora che la Coppa è stata assegnata, tornano purtroppo agli onori delle cronache comportamenti che non rappresentano assolutamente lo spirito dimostrato dalla federazione russa e dai cittadini che hanno accolto ospiti da tutto il mondo.
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“I nostri giocatori devono essere bianchi”: la Torpedo Mosca rescinde con Botaka-Yoboma
Il club russo è stato costretto a fare marcia indietro e a rescindere l'accordo con il diciannovenne a causa delle pressioni della tifoseria, che non avrebbe accettato un calciatore di colore nella propria squadra.
MARCIA INDIETRO - Il giocatore in questione, tra l'altro, è addirittura russo, ma ha la "colpa" di avere origini congolesi e un colore della pelle più scuro dei suoi connazionali. Erving Botaka-Yoboma, diciannove anni, sembrava doversi unire alla Torpedo Mosca, che milita nella seconda divisione russa. Ecco, sembrava, perchè da quel che riporta Marca, il club è stato costretto a fare marcia indietro e a rescindere l'accordo a causa delle pressioni della tifoseria, che non avrebbe accettato un calciatore di colore nella propria squadra. Nel comunicato degli ultras al riguardo c'è anche una poco velata minaccia alla società: "Se le nostre tradizioni e regole non vengono rispettate, vedremo chi sarà dispiaciuto di questa storia...".
REAZIONI - E la Torpedo Mosca, seppur a malincuore, ha deciso di non proseguire il suo rapporto con il diciannovenne. Il proprietario del club però ha risposto ai suoi ultras che "il colore della pelle non è un criterio per i nostri acquisti". E Alexander Zotov, presidente dell'associazione calciatori russi, non si è certo trattenuto nel parlare del caso. "C'è evidentemente stato un cambio di attitudine e al mondiale si è visto, ma purtroppo continuano ad esserci gruppi di idioti. Abbiamo visto una società aperta durante le Coppa del Mondo, ma nel nostro paese continua a esserci anche persone dalla mentalità limitata". Alla fine, però, chi ci rimette davvero è Erving Botaka-Yoboma. Che a diciannove anni viene rifiutato da quelli che dovrebbero essere i suoi tifosi per il colore della sua pelle.
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