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I kosovari di Svezia non temono Ibra: “Nessuna paura di lui, vogliamo dimostrargli quanto siamo forti”

(Photo by Handout/UEFA via Getty Images)

La Svezia ha fatto tornare in nazionale Zlatan Ibrahimovic giusto in tempo per affrontare la squadra di Muriqi e Rrahmani. Una pessima notizia, ma anche l'opportunità per alcuni calciatori kosovari nati o cresciuti in Svezia di incontrare un vero...

Redazione Il Posticipo

La nazionale del Kosovo non è stata fortunatissima nel sorteggio delle qualificazioni mondiali. Capitare nello stesso girone della Spagna, nonostante le Furie Rosse vivano un periodo di rinnovamento e di fine ciclo, non si augura a nessuno. Ma siccome piove sul bagnato, i balcanici si sono anche beccati un regalo inatteso e chissà quanto apprezzato: nel gruppo B c'è anche la Svezia, che ha fatto tornare in nazionale Zlatan Ibrahimovic giusto in tempo per affrontare la Georgia e la squadra di Muriqi e Rrhamani. Una pessima notizia, ma anche l'opportunità per alcuni calciatori kosovari di incontrare un vero e proprio mito. Del resto, non sono pochi i calciatori a disposizione di Challandes che hanno giocato in Svezia.

ISPIRAZIONE - Anzi, in rosa c'è addirittura chi come Dresevic o Zeneli è addirittura nato da quelle parti. Logico dunque che Aftonbladet intervisti proprio i calciatori del Kosovo con un passato nel campionato svedese. E nessuno sembra troppo spaventato dall'idea di affrontare Ibra. Dresevic, in particolare, non vede l'ora. "Zlatan è un grandissimo calciatore e il suo ritorno migliora la nazionale svedese ovviamente. Se dovessi incontrarlo sarebbe divertente, è un calciatore di quelli a cui ci si ispira. Ha giocato nelle migliori squadre e nei migliori campionati. Per me è una partita speciale perchè sono cresciuto in Svezia. Loro sono favoriti, ma noi ce la giocheremo, indipendentemente dal fatto che Zlatan sia in campo oppure no".

 (Photo by Laurence Griffiths/Getty Images)

ARROGANTE - Anche Aliti, pur non essendo nato in Svezia, ha giocato da quelle parti. E capisce quanto il ritorno di Ibra sia qualcosa di speciale. "È una cosa importante per la Svezia. È il loro miglior calciatore e tutti sanno di cosa è capace. Ha un'esperienza incredibile, è una stella di livello mondiale e può aiutare la Svezia a ottenere più rispetto da parte della altre nazionali. Non so se sarà più complicato affrontare la Svezia, perchè comunque Ibra non gioca in nazionale da anni, ma può essere positivo per noi: magari cambieranno modo di giocare per favorire lui, non si sa mai". E punzecchiato sul..."ritorno di Dio", il difensore dello Zurigo non si nasconde. "Ha detto una cosa tipicamente alla Ibra, ma sappiamo tutti che è il suo modo di comunicare. Zlatan è l'unico al mondo che può dire certe cose senza suonare arrogante. Ho molto rispetto per la sua carriera, ma non ho certo paura di incontrarlo. Anzi, voglio dimostrargli quanto sono forte". Ma attenzione a quello che si desidera, soprattutto se c'è di mezzo Ibra...