I dolori del giovane CR7: ha rischiato di smettere con il calcio perchè veniva bullizzato a scuola…
MANCHESTER, ENGLAND - OCTOBER 02: Cristiano Ronaldo of Manchester United looks on during the Premier League match between Manchester City and Manchester United at Etihad Stadium on October 02, 2022 in Manchester, England. (Photo by Laurence Griffiths/Getty Images)
Il passaggio da Madeira a Lisbona e le situazioni vissute a scuola hanno seriamente fatto pensare all'allora giovanissimo Cristiano di lasciare il calcio e di tornare a casa dalla sua famiglia...
Redazione Il Posticipo
Quanti ragazzi promettenti lasciano il calcio per diversi motivi? Difficile saperlo, perchè chi abbandona il pallone non saprà mai a che punto sarebbe potuto arrivare. Discorso diverso per chi invece è diventato una leggenda, ma avrebbe potuto smettere. È il caso di Cristiano Ronaldo, di cui viene ripercorsa la giovinezza in un libro intitolato Messi vs Ronaldo. Che spiega che il passaggio da Madeira a Lisbona e le situazioni vissute a scuola hanno seriamente fatto pensare all'allora giovanissimo Cristiano di lasciare il calcio e di tornare a casa dalla sua famiglia...
I problemi a scuola
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Quando è arrivato allo Sporting, all'età di 12 anni, Ronaldo non ha vissuto momenti facili. Secondo la pubblicazione veniva preso costantemente in giro per il suo accento di Madeira ed è stato coinvolto in risse nel cortile dell'istituto. Il libro riporta anche di quella volta in cui il futuro Pallone d'Oro si è così arrabbiato con una professoressa da tirarle contro una sedia, spiegando che il giovanissimo Ronaldo piangeva ogni giorno perchè gli mancavano la famiglia e i suoi amici di Madeira. Lo Sporting in questo non ha aiutato, perchè più volte il club ha minacciato di rimandarlo a casa per i brutti voti e le assenze alle lezioni. Alla fine, però, la decisione è stata quella di permettere a Cristiano di lasciare gli studi e di concentrarsi sul calcio.
E sul lavoro in palestra, un qualcosa che allo Sporting non è ben visto, come ha spiegato il responsabile delle giovanili Aurelio Pereira: "Non mandiamo mai i ragazzini in palestra, per noi è importante che crescano naturalmente". Ma questo a Cristiano importava poco e quindi usciva di notte dal dormitorio per allenarsi con i pesi. Quando veniva beccato, veniva messo in punizione. Ma continuava, al punto che alla fine della giornata di lavoro i custodi erano costretti a chiudere a chiave le porte della palestra. Sarà bastato per fermare Ronaldo? Macchè, a quel punto lui prendeva dei secchi, li riempiva d'acqua e li usava come pesi. E quando gli hanno tolto il pallone perchè si allenava troppo, ha cominciato a palleggiare con le arance. Insomma, a Cristiano la volontà di primeggiare non è mai mancata. E per fortuna di tutti, alla fine di lasciare il calcio non se n'è più parlato.