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I dolori del giovane CR7: ha rischiato di smettere con il calcio perchè veniva bullizzato a scuola…

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Il passaggio da Madeira a Lisbona e le situazioni vissute a scuola hanno seriamente fatto pensare all'allora giovanissimo Cristiano di lasciare il calcio e di tornare a casa dalla sua famiglia...

Redazione Il Posticipo

Quanti ragazzi promettenti lasciano il calcio per diversi motivi? Difficile saperlo, perchè chi abbandona il pallone non saprà mai a che punto sarebbe potuto arrivare. Discorso diverso per chi invece è diventato una leggenda, ma avrebbe potuto smettere. È il caso di Cristiano Ronaldo, di cui viene ripercorsa la giovinezza in un libro intitolato Messi vs Ronaldo. Che spiega che il passaggio da Madeira a Lisbona e le situazioni vissute a scuola hanno seriamente fatto pensare all'allora giovanissimo Cristiano di lasciare il calcio e di tornare a casa dalla sua famiglia...

I problemi a scuola

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Quando è arrivato allo Sporting, all'età di 12 anni, Ronaldo non ha vissuto momenti facili. Secondo la pubblicazione veniva preso costantemente in giro per il suo accento di Madeira ed è stato coinvolto in risse nel cortile dell'istituto. Il libro riporta anche di quella volta in cui il futuro Pallone d'Oro si è così arrabbiato con una professoressa da tirarle contro una sedia, spiegando che il giovanissimo Ronaldo piangeva ogni giorno perchè gli mancavano la famiglia e i suoi amici di Madeira. Lo Sporting in questo non ha aiutato, perchè più volte il club ha minacciato di rimandarlo a casa per i brutti voti e le assenze alle lezioni. Alla fine, però, la decisione è stata quella di permettere a Cristiano di lasciare gli studi e di concentrarsi sul calcio.

L'ossessione della palestra

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E sul lavoro in palestra, un qualcosa che allo Sporting non è ben visto, come ha spiegato il responsabile delle giovanili Aurelio Pereira: "Non mandiamo mai i ragazzini in palestra, per noi è importante che crescano naturalmente". Ma questo a Cristiano importava poco e quindi usciva di notte dal dormitorio per allenarsi con i pesi. Quando veniva beccato, veniva messo in punizione. Ma continuava, al punto che alla fine della giornata di lavoro i custodi erano costretti a chiudere a chiave le porte della palestra. Sarà bastato per fermare Ronaldo? Macchè, a quel punto lui prendeva dei secchi, li riempiva d'acqua e li usava come pesi. E quando gli hanno tolto il pallone perchè si allenava troppo, ha cominciato a palleggiare con le arance. Insomma, a Cristiano la volontà di primeggiare non è mai mancata. E per fortuna di tutti, alla fine di lasciare il calcio non se n'è più parlato.