Come aveva sottolineato la TV peruviana Latina nell'annuncio della sospensione della giornalista Magaly Medina, è il momento di essere tutti uniti nel supporto alla Nazionale e soprattutto a Paolo Guerrero. El Barbaro è fuori dalla lista dei 23 del CT Gareca, se non altro per cause di forza maggiore dopo il prolungamento della sua squalifica per doping da parte del TAS. Ma in Perù non ci stanno e la campagna per la revisione della sentenza è ormai arrivata ai massimi livelli. Al punto che il bomber si è incontrato con il presidente della repubblica Martín Vizcarra per decidere sul da farsi, con tanto di foto condivisa su Twitter da parte dell'uomo più potente del Perù.
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Guerrero al Mondiale, un…affare di Stato
In Perù la campagna per la revisione della sentenza che esclude capitan Guerrero dal Mondiale è arrivata...dal Presidente della Repubblica.
APPELLO - Le autorità peruviane sono quindi già allertate per fornire a capitan Guerrero e ai suoi avvocati tutto il supporto possibile attraverso l'ambasciata in Svizzera. Ma cosa c'entra il governo con la sentenza del TAS? Non c'è modo di interferire sul giudizio sportivo, dato che il tribunale ha la giurisdizione assoluta per tutto ciò che concerne casi di doping. Ma, essendo il TAS basato a Losanna, esiste la possibilità di rivolgersi al Tribunale Federale Svizzero, la Corte Suprema della Confederazione, per ribaltare il risultato del procedimento. Solitamente questo tipo di appelli non va a buon fine, ma evidentemente dal Perù hanno pensato di provarle davvero tutte per cancellare la squalifica.
SOSPENSIONE? - E quindi Paolo Guerrero dovrà presentarsi al Tribunale, anch'esso con sede a Losanna, come un cittadino peruviano i cui diritti sono stati violati in Svizzera. Un reclamo che, fanno sapere dal Perù, è perfettamente giustificato e la cui supervisione è già assegnata al Ministro degli Esteri. L'obiettivo, neanche troppo velato, dovrebbe essere quello di ottenere una sospensione della sentenza, in modo da permettere a Guerrero di prendere parte, poichè ancora non condannato in via definitiva, alla Coppa del Mondo, la prima per il Perù da trentasei anni a questa parte. Potrebbe non servire a nulla, ma...popolo e governo sono compatti nella decisione di supportare El Barbaro. Alla faccia di chi dice che il calcio è importante, ma non può diventare...una questione di Stato.
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