Settimana ricca di eventi in Premier. Dall'acquisto del Newcastle ai "mugugni" di diversi big. E Pep Guardiola alla vigilia della sfida contro il Burnley analizza i temi legati ai mal di pancia del suo calciatore e alla nuova proprietà che renderà ancora più competitiva la Premier. Le sue dichiarazioni sono riprese dal Manchestereveningnews.

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Guardiola scarica Sterling: “Voglio che i miei calciatori siano felici, altrimenti prendano una decisione”
Il tecnico del City è molto chiaro sul suo giocatore.
STERLING - Il tecnico si è soffermato sul possibile addio di Sterling: "Non sapevo che stesse pensando di andarsene. È un nostro giocatore e spero continui a esserlo. Non posso assicurare a nessuno quanti minuti giocheranno, devono parlare tutti in campo. Comunque voglio che tutti i calciatori siano felici di giocare per il City e se non lo sono, devono prendere una decisione. Io non posso assicurare a tutti che giocheranno sempre 90 minuti. E se non succede non è la fine del mondo. Ci sono tante squadre, tanti allenatori, tante opzioni. In questi casi basta chiamare il club e risolvi la situazione. Non parlo solo di Raheem, parlo di qualsiasi situazione".

TRATTAMENTO - Prima la squadra, poi il singolo. Guardiola è piuttosto chiaro: "Raheem ha giocato la finale di Champions League, quindi è un giocatore importantissimo. Ma devo trattarlo come Palmer o De Bruyne. Non capisco perché dovrei trattare qualcuno diversamente da un altro. Io rispetto allo stesso modo il cuoco e il team manager. E se e quando scelgo Jack è perché è la scelta migliore per vincere la partita. Non c'è mai niente di personale. Scelgo ciò che ritengo funzionale, a ciò di cui ho bisogno. E non entro neanche nelle questioni relative ai loro contratti, riguarda il club".
NEWCASTLE - L'acquisto del Newcastle ha fatto molto discutere in tutta la Gran Bretagna. Guardiola però glissa. "Ho visto i tifosi, mi sembrava fossero molto contenti del passaggio di proprietà. Il calcio è un business, un mondo in cui alcune persone acquistano alcuni club. Al di là di tutto comunque sono troppo distante dall'accaduto per poter giudicare. Mi preoccupo più dei miei. Ferran Torres starà fuori due mesi, mentre Ederson e Gabriel Jesus non possono giocare perché ieri hanno giocato con il Brasile".
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