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Guardiola e…l’errore più bello: “Su David Silva mi sbagliavo, credevo che…”

Vicino a toccare 400 presenze con la maglia del City, David Silva è pronto a ricevere l'applauso dei tifosi. Il fenomeno spagnolo, nei suoi anni in Inghilterra, ha fatto ricredere tutti quelli che pensavano non potesse giocare in Premier League....

Redazione Il Posticipo

Vincere, alla fine dei conti, è semplice; la parte più complicata, è affermarsi. Lo sa bene il Manchester City, che si prepara a vivere nuovamente un campionato da giocare punto dopo punto. Campioni d'Inghilterra per due anni consecutivi, gli uomini di Guardiola accettano la sfida dei Reds. Dorme tranquillo il tecnico catalano, che può contare su una rosa di qualità. In particolare, spicca il nome di David Silva, giocatore sul quale, come riporta AS, lo stesso Guardiola, ha avuto più di qualche dubbio una volta approdato in Inghilterra.

SILVA - Fisico minuto, poca forza fisica, lontano dall'essere il calciatore box to box apprezzato in Inghilterra. Guardiola, così come molti altri, ha dubitato fortemente del passaggio dello spagnolo dal Valencia al City nel 2010: "Sì, sono uno di quelli che ha pensato Silva avrebbe faticato moltissimo". Parole del catalano, riportate da As: "Un giocatore tecnico, e per come vedevo il calcio inglese da fuori, pensavo che forse avrebbe vacillato. Ma sono felice di essermi sbagliato".

CAPITANO - Con la fascia da capitano al braccio dopo l'addio di Kompany, Silva si prepara a toccare quota 400 presenze con la maglia del City. Un'avventura che, sin dall'inizio, ha dimostrato l'enorme qualità del giocatore: "Era il mio primo pensiero, ma sin dall'inizio David ha giocato bene con tutti i tecnici: prima Mancini, poi Pellegrini, adesso con me". Come già detto, non è difficile vincere, ma confermarsi: "Giocare 400 partite significa tanti anni, tanti brutti momenti, tanti bei momenti, esserci giorno dopo giorno, settimana dopo settimana. Lo ammiro tantissimo. Puoi fare una buona stagione, ma farne quasi dieci a questo livello ha semplicemente dell'incredibile". Un pregiudizio, quello di Guardiola, totalmente errato: il tecnico, però, è felicissimo di essersi sbagliato.