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Guardiola e…le sue “genialate”: “Vengono per istinto, mai prese decisioni per far vedere che sono bravo…”

Guardiola e…le sue “genialate”: “Vengono per istinto, mai prese decisioni per far vedere che sono bravo…” - immagine 1
Alcuni addetti ai lavori si riferiscono ai tanti esperimenti fatti da Guardiola come a "genialate che però poi gli si ritorcono contro". Ma il catalano ha spiegato come prende le sue decisioni...

Redazione Il Posticipo

Che Pep Guardiola sia un assoluto genio del calcio, non ci sono praticamente dubbi. E se qualcuno dovesse averne, basta guardare al palmares del catalano, che tra Barcellona, Bayern Monaco e Manchester City ha fatto incetta di titoli in Spagna, Germania e Inghilterra. Ma nonostante questo, non mancano le critiche al tecnico dei Citizens, che viene accusato con una certa frequenza di essere un po' troppo arrogante. L'ultimo in ordine di tempo a dirlo è stato l'ex capitano dell'Arsenal Tony Adams, riferendosi ai tanti esperimenti fatti da Guardiola, tra cambi di modulo, calciatori esclusi dai titolari o schierati in posizioni nuove, come a "genialate che però poi gli si ritorcono contro".

Coraggioso o arrogante

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Prima del match clou contro i Gunners, Adams aveva previsto che senza un terzino di ruolo Saka avrebbe fatto a pezzi il City. Ma anche con Bernardo Silva, non esattamente il prototipo dell'esterno di difesa, la squadra di Guardiola ha portato a casa i tre punti e ha agganciato i rivali per il titolo. Dunque, come riporta il DailyMail, ci sta che il catalano in conferenza stampa sia tornato sull'argomento parlando prima della partita contro il Nottingham Forest. "Se funziona, sono coraggioso. Se non funziona penso troppo e sono arrogante", spiega Pep, che comunque ormai sarà anche abituato a sentirsi criticare. Per sua fortuna (o sarebbe meglio dire grazie alla sua bravura), però, le "genialate" descritte da Adams funzionano eccome. E quindi il tecnico può tranquillamente spiegare...come gli vengono.

L'istinto di Guardiola

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A partire dalla controversa decisione di lasciare fuori De Bruyne in alcuni match, un qualcosa che di recente ha fatto parlare molti. "La gente mi chiede perchè Kevin non giochi sempre, la risposta è che non può. Ha bisogno di rinfrescarsi la testa, di ricevere il messaggio che può fare meglio. Non posso sempre far giocare gli undici che la gente in giro per il mondo vorrebbe vedere in campo, devo credere nelle decisioni che prendo. E non ho mai preso una decisione per far vedere che sono bravo, sono sempre cose che mi dice di fare il mio istinto. A volte ci metto un minuto, a volte due giorni, in alcune occasioni arrivo al pranzo del giorno della partita e ancora non sono sicuro al 100% di quello che farò". Considerando che nella maggior parte delle volte funziona...ha ragione Pep!