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Guardiola difende Koeman: “Merita di restare e di giocare con il pubblico. A Barcellona fa la differenza”

(Getty Images)

L'allenatore del City ritiene che l'olandese meriti, anche in virtù della situazione che si è ritrovato e ha saputo gestire, una nuova opportunità alla guida del club catalano.

Redazione Il Posticipo

Pep Guardiola difende l'operato di Koeman. E lo vuole rivedere per un altro anno sulla panchina del Barcellona. L'allenatore del Manchester City ritiene che l'olandese meriti, anche in virtù della situazione che si è ritrovato e ha saputo gestire, una nuova opportunità alla guida del club catalano. Le sue parole sono riprese dal Mundo Deportivo. 

DIFFICILE - Guardiola, al netto della stima per l'uomo Koeman, ne apprezza l'operato e la gestione. "È stato un anno molto difficile, ma il Barça ha giocato molto bene per buona parte della stagione, e ha anche portato a casa un trofeo vincendo la Copa del Rey in una partita in cui Ronald è stato anche elastico nel cambiare modulo. Credo che meriti un anno con la gente allo stadio e di giocarsi la prossima Liga con i suoi due rinforzi.  Ho parlato con il presidente ed è convinto della decisione. Questo è stato un anno molto complicato per tutte le squadre. Ronald merita di riprovarci, di solito i secondi anni sono sempre migliori dei primi. Ci si conosce già e si ha maggiore conoscenza dei pregi e dei difetti el gruppo a disposizione".

RISULTATI - Prova d'appello, dunque. La conferma però sarà legata ai risultati. Guardiola ne è consapevole. E ritiene la legge... universale. "Noi allenatori siamo l'anello debole. Dipendiamo dai risultati. Non mi sono mai ritrovato nella situazione in cui il club mi ha chiesto del tempo per pensare. Se mi capitasse, probabilmente aspetterei, perché rispetto molto le gerarchie. E comunque non si prende una decisione del genere senza convinzione assoluta. In ogni caso la fiducia è sempre temporanea. Ne ho parlato anche privatamente con Ronald. E anche lui è d'accordo".

PUBBLICO - Del resto è una regola che vale per tutti. Gli allenatori sono indeboliti quando non vinciamo ed escono rafforzati quando si vince. Credo che la vera differenza, in questa situazione, possa essere il ritorno della gente allo stadio. A Barcellona, la presenza del pubblico sposta enormemente gli equilibri. Sono stato in tre club diversi, ma niente è paragonabile al Camp Nou o allo stesso Bernabeu, dove l'impatto è molto maggiore, dove tutto è più difficile da controllare".