calcio

Guardiola attacca Sancho sull’addio al City: “Non ha accettato la sfida…”

L'addio del giovane talento inglese al Manchester City è sempre stato imputato alle poche occasioni che l'esterno giallonero avrebbe avuto per mettersi in mostra all'Etihad. Ma è colpa di Guardiola che non voleva schierarlo, o del calciatore che...

Redazione Il Posticipo

Che tra Jadon Sancho e Pep Guardiola non corra buon sangue, ormai, è quasi appurato. L'addio del giovane talento inglese al Manchester City, con la conseguente decisione di accasarsi al Borussia Dortmund, è sempre stato imputato alle poche occasioni che l'esterno giallonero avrebbe avuto per mettersi in mostra all'Etihad. Del resto, quando in squadra ci sono Sterling, Sanè e tanti altri, complicato trovare posto e minuti a neanche diciott'anni. Ma è colpa di Guardiola che non voleva schierarlo, o del calciatore che non si è voluto mettere alla prova? Da quanto riporta il Sun, la risposta di Pep è la seconda.

SFIDA - Certo, non è semplicissimo emergere in un contesto come quello del City. Più facile diventare grandi a Dortmund. E quindi, secondo il tecnico, Sancho ha scelto la via più semplice. "Non ha voluto accettare questa sfida, l'opportunità di scoprire se era in grado di farcela. Ha deciso di andare a Dortmund, quindi va bene così. Sta andando alla grande e gli faccio le congratulazioni per quello che sta facendo. Si sta comportando davvero bene in questa stagione". Ma cosa sarebbe successo se Sancho fosse rimasto a Manchester? "Non lo so. Quando si parla di calciatori, dipende da loro e da quel che fanno in campo".

E FODEN? - Vista la stagione di Sancho a Dortmund, non è così improbabile pensare che l'inglese avrebbe fatto breccia in prima squadra. Anche perchè qualcuno dimostra che si può emergere anche nel City. Phil Foden ha segnato il suo primo gol in Champions League contro lo Schalke e di Sancho era compagno nelle giovanili dei Citizens. E il centrocampista, Guardiola se l'è tenuto stretto: "La gente dice che dovrebbe andare in prestito. Io Foden in prestito non ce lo mando. Finchè sarò io l'allenatore, rimarrà qui vicino a me perchè è un calciatore dal talento enorme". Esattamente quello che non è successo con Sancho. Guardiola non ci ha creduto abbastanza? O a non credere in se stesso è stato l'esterno?