Siamo ormai abbastanza abituati a convocazioni strampalate. Alla presenza, seppure per una sola partita, in nazionale di calciatori la cui carriera, per il resto, è abbastanza normale. In Inghilterra ancora si ride per l'unico cap di Jay Bothroyd, meteora del Perugia di Gaucci. Da noi si ricordano con affetto le convocazioni e gli esordi, tra gli altri, di Gennaro Delvecchio e Jimmy Maini. Ma chi pensa ai grandi esclusi? A quei calciatori che, nonostante una carriera importante e spesso vincente, per un motivo o per l'altro non sono mai riusciti a indossare la maglia della propria nazionale? Eccone qualcuno di inaspettato.
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Gli esclusi eccellenti: grandi giocatori senza presenze in nazionale
Ci sono calciatori che, nonostante una carriera importante e spesso vincente, per un motivo o per l'altro non sono mai riusciti a indossare la maglia della propria nazionale...
Paolo Di Canio (Italia)
Strano ma vero, la carriera da giramondo di Paolo Di Canio lo ha portato in Inghilterra, in Scozia, di nuovo in Italia ma mai a Coverciano, almeno non con la maglia della nazionale maggiore. Le uniche presenze in azzurro restano quelle nelle giovanili, fino all'Under-21 nel ciclo 1988-90. Poi mai una convocazione con l'Italia dei grandi, nonostante prestazioni importanti in Serie A e all'estero. Era però un periodo in cui pochi calciatori tricolori tentavano la fortuna fuori dai confini e di certo questo può avere influito su questo ostracismo azzurro nei confronti dell'ex capitano della Lazio.
Mikel Arteta (Spagna)
Un cervello calcistico con pochi eguali al mondo, al punto che Pep Guardiola lo ha inserito nel suo staff come vice allenatore. E già si vocifera di un ritorno di Arteta all'Emirates come manager dell'Arsenal. Che però è l'unica maglia rossa che abbia mai indossato da protagonista, perchè quella della Nazionale spagnola il basco di San Sebastian non l'ha mai vista, anche nelle stagioni in cui ha giocato il suo miglior calcio. Un qualcosa che testimonia la bontà del centrocampo della Roja, se ci si poteva permettere di lasciare fuori un regista sopraffino come Arteta, ma anche una piccola ingiustizia nei confronti di un calciatore di altrissimo livello.
Steve Bruce (Inghilterra)
Quattrocento presenze con il Manchester United. Tre campionati vinti, una Coppa delle Coppe, ma massimo una convocazione nella nazionale B. L'attuale allenatore dell'Aston Villa non è mai entrato nelle grazie dei commissari tecnici dell'Inghilterra, che gli ha sempre preferito qualcun altro. In compenso Steve Bruce si è guadagnato il titolo di miglior giocatore degli anni Novanta a non essere mai convocato, oltre a essere il centrale di difesa più prolifico in un campionato, con ben 13 reti nella stagione 1990-91. Un giocatore che poteva servire, ma che alla fine l'Inghilterra non ha mai utilizzato.
John McGovern (Scozia)
Più Coppe dei Campioni che convocazioni in nazionale. Impossibile? Non per John McGovern, che del Nottingham Forest di Brian Clough, due volte campione d'Europa, era persino il capitano. Ci si può quindi facilmente immaginare che la Scozia abbia deciso di concedergli lo stesso onore, o perlomeno le chiavi del centrocampo. Macchè, mai una presenza con la Tartan Army in oltre quindici anni, nonostante due campionati inglesi vinti e, ovviamente, le due Coppe Campioni. Ma la Scozia non si è dimenticata di lui e lo ha inserito nella sua Hall Of Fame. L'unico dei premiati senza una presenza in nazionale.
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