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Gnonto, che esordio: “L’attaccante deve prendersi dei rischi, sapevo che Kehrer era ammonito e l’ho puntato”

Gnonto, che esordio: “L’attaccante deve prendersi dei rischi, sapevo che Kehrer era ammonito e l’ho puntato” - immagine 1

Dieci giorni indimenticabili per il ragazzo che si ispira a Sterling.

Redazione Il Posticipo

Un'Italia coraggiosa e convincente, se la gioca senza paura contro la Germania. La linea verde ha risposto eccome alle sollecitazioni di Mancini. I ragazzi scesi in campo si sono presi la responsabilità di difendere la maglia azzurra. E portano a casa un pareggio che ha il sapore della vittoria considerate le premesse. Impatto fantastico quello di Gnonto, sulla partita. Il ragazzo ha parlato ai microfoni di Rai Sport.

IMPATTO - Dieci giorni indimenticabili. Salto dalla Under 19 alla nazionale maggiore senza risentirne. Anzi, lasciando il segno con il pallone servito a Pellegrini per il gol del momentaneo vantaggio. Dallo stage a essere quasi decisivo contro la Germania all'esordio.  "Una settimana strana, emozionante. Il mister mi ha dato una occasione l'ho sfruttata al massimo e sono molto contento. Non ho avuto tempo di realizzare è stato tutto molto veloce essere qui è un privilegio e un onore".

Gnonto, che esordio: “L’attaccante deve prendersi dei rischi, sapevo che Kehrer era ammonito e l’ho puntato” - immagine 1

CORAGGIO - Il coraggio non gli è mancato. "Sapevo che il mio marcatore era già ammonito e ho pensato a puntarlo per scappargli. Poi ho messo la palla in quel modo perché so che di solito è quella più difficile da prevedere e controllare per portiere e difensore. Se si è attaccanti occorre prendersi dei rischi e ho deciso di correrlo, alla fine è andata bene. Mi sono ispirato a Sterling, un calciatore molto duttile ma anche determinante nelle sue giocate. Posso giocare in tutte le posizioni d'attacco e mi metto a disposizione del mister".

PROSPETTIVE - A proposito di scelte. Un ragazzo così dotato non trova spazio in Italia. Resta da capire se la scelta di giocare all'estero sia definitiva. Di certo, a conti fatti, per adesso è stata azzeccata.  Per la serie meglio giocare che aspettare, anche se in un campionato minore. "Alla mia età occorre giocare, ero all'Inter, a casa mia, conoscevo tutti però a un certo punto occorre prendere delle decisioni anche se sono state difficili. Chi mi è stato intorno mi ha reso tutto più facile. Devo tutto ai miei genitori hanno fatto tantissimi sacrifici, spero siano soddisfatti e orgogliosi di me".