Gli scontri di Wembley costano caro: a rischio il mondiale del 2030, McCoist “Non vi è alcuna possibilità”

Boris Johnson rilancia. L'Inghilterra vorrebbe ospitare i mondiali del 2030, ma quanto accaduto nelle ore antecedenti e anche subito dopo la finale dei campionati europei rischia di compromettere la situazione. II video dei tifosi che forzano i cancelli, le scene di violenza all'uscita con la caccia al tifoso italiano, la reazione dei giocatori in campo contrari a ogni forma di fai play rappresentano dei fattori determinanti per una potenziale esclusione dell’Inghilterra dalla lista di nazioni ospitanti per il mondiale 2030.

SICURO - Alla UEFA, che ha anche aperto una inchiesta per fare chiarezza su quanto accaduto a Wembley, sono molto rigidi su certi parametri. E in questo senso i dati presi in esame non sono incoraggianti. 5000 ingressi senza biglietto. Fischi all'inno italiano. Invasione di campo. Lancio di oggetti in campo. Quanto basta per riporre nel cassetto la candidatura. Anche perché i video sono virali. L’ex attaccante scozzese dei Rangers di Glasgow, Ally McCoist teme che questi filmati possano avere delle conseguenze a lungo termine tra esattamente 9 anni. Spiega a TalkSport: “Il Regno Unito e l’Irlanda sarebbero certamente in grado di ospitare un torneo. Sono stato abbastanza fortunato da partecipare ai Mondiali e agli Europei e mi sono sentito al sicuro".

IDIOTI - In Inghilterra invece non è sereno:  “Ho visto alcune di quelle scene e la prima cosa a cui ho pensato sono state le mamme e i papà che hanno portato i loro figli a quella partita. E se sei la UEFA o la FIFA, non c’è nessuna, assolutamente nessuna possibilità che tu voglia correre il rischio di lasciare che questi idioti rovinino il torneo”. Se McCoist dovesse avere ragione i tifosi inglesi che hanno creato i disordini potrebbero pentirsene amaramente nel 2030 quando il Regno Unito e l’Irlanda potrebbero vedersi rispedire al mittente la candidatura per ospitare i mondiali. E pensando alla parte sana del tifo a quei magnifici posti, a quei meravigliosi stadi e a quelle incredibili atmosfere, è un peccato.