Giaccherini, cosa è successo? Dall'azzurro della Nazionale a quello del Napoli, c'è di mezzo il mare dell'oblio. Da Giakkeriño a desaparecido. Giak, non si gira. Nè si gioca. Il ragazzo, venuto a Napoli carico di aspettative dopo un Europeo giocato da protagonista, si è disperso all'ombra del Vesuvio: un contratto in scadenza a giugno 2019 e pochissime prospettive. Appena 50' di gioco in dieci partite. Poco più di un tempo, più ampio recupero. Sulla falsariga della scorsa stagione, quando ha accumulato 284 minuti in campionato, appena 12 in Champions e un presenza in coppa Italia. Quanto basta per sentirsi ai margini di un progetto vincente.
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Da protagonista a comparsa: Giak, perchè non si gira?
Da un Europeo scintillante con l'Italia a poco più di qualche apparizione con il Napoli. Perchè Giaccherini fatica così tanto nel trovare posto?
Caratteristiche ideali per Sarri?
Giak in teoria, avrebbe tutte le caratteristiche per indossare a pennello il ruolo di esterno altro a sinistra o a destra del 4-3-3. Veloce, sgusciante, abile nei tagli, con una buona visione tattica. Paga, probabilmente, l'esplosione del tridente. Le parole del suo agente (“nel Napoli non giocherebbe titolare neanche Dybala”) sono un tantino esagerate, ma neanche troppo lontane dalla realtà. I meccanismi di Sarri sono così oliati, l'impianto di gioco così collaudato che persino un fuoriclasse, o qualunque giocatore comunque affine per peculiarità tecniche ai tre titolarissimi, soffrirebbe a trovare spazio.
L'intercambiabilità, forse, è il suo il vero limite?
In azzurro Giaccherini è stato il jolly per eccellenza di Antonio Conte, che lo schierava indifferentemente come esterno di sinistra o a centrocampo, sfruttandone la capacità di adattarsi a qualsiasi contesto tattico. Paradossalmente, un limite per un allenatore come Sarri che pretende “specialisti” del ruolo. Operai o ingegneri, poco importa: importante, anzi, necessario però abbiano una, e una sola, collocazione. Giaccherini invece è un giocatore abile a moltiplicarsi in più ruoli piuttosto che a restringersi e applicarsi in un determinato fazzoletto di campo. Ha intelligenza, sa muoversi senza palla, riesce spesso a scegliere la soluzione ottimale, ma non è specificatamente collocabile. Non è un esterno puro. Non è una mezzala di ruolo. Quindi, non gioca. Come accade regolarmente da due anni. Al Napoli di Sarri, un tuttocampista, serve poco.
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