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Gattuso e il suo Milan portano la Premier in Italia

Con il gioco e con le scelte di mercato, il Milan di Gattuso si avvicina sempre più ad una squadra...del campionato inglese. Ed è una metamorfosi che sta pagando.

Redazione Il Posticipo

Sarà qualche ricordo del passato, quando a diciannove anni un giovane calabrese con un passato a Perugia si è ritrovato improvvisamente a Glasgow. Un anno duro, ma molto formativo per un Gattuso non ancora Ringhio, che poi è tornato in Italia con uno spirito ancora più guerriero. E che del calcio anglosassone ha mantenuto l'aggressività e l'ha trasmessa ad una squadra che di carattere aveva bisogno. L'impianto di gioco, per sua stessa ammissione, era già buono, ma necessitava di una scossa. Appunto, di un ringhio. Smosso dall'interno, il gruppo ha ritrovato una gioia di giocare al calcio, senza troppi pensieri. Si corre, si attacca, si difende, senza soluzione di continuità. Ed il Milan ora sembra una squadra...da Premier League.

Un reset fisico che ha pagato

Se ne sono accorte tutte le avversarie che hanno incontrato questo nuovo Milan nelle ultime tredici partite. Si sono trovate davanti un tourbillon di calciatori che sembra totalmente rigenerato. Una questione fisica, perchè ci è voluto un inizio pesante, con tanto di sconfitte che hanno fatto tremare una panchina appena riavvitata al terreno. Ma alla fine il lavoro ha pagato e, unito ai valori tecnici della squadra e dei singoli, che non potevano certo essere quelli visti nei primi mesi di campionato, ha portato il Milan a venire fuori alla distanza. Un cambiamento che ha fatto bene alla classifica e forse anche alle casse del club, che già temeva una svalutazione del parco giocatori.

Verticalità e compattezza

Nel calcio moderno, le squadre inglesi nelle coppe lo testimoniano, correre è il primo punto. Il resto non viene da sè, ma quasi. Il tatticismo esasperato della Serie A, nel Gattuso pensiero, ha una sola grande pecca. Diventa battibile quando le formazioni vengono affrontate verticalmente, con quel box to box continuo, nelle due fasi, che fa così tanto partita di Premier League. Una squadra compatta, con movimenti coesi e che permettono di recuperare con aggressività e ripartire con uno slancio che neanche le avversarie più compatte sanno contrastare.

Si cercano calciatori provenienti dalla Premier

Ed è forse proprio per questo che Mirabelli sta gettando sempre più spesso gli occhi oltremanica, alla ricerca di calciatori che ad un calcio fisico e martellante siano abituati. Senza mai dimenticare però la qualità, perchè l'interesse per Willian e Ander Herrera è il segnale che a Milanello si cercherà di coniugare fioretto e clava. Poi, per il resto, si torna...ai Gattuso. Come il coreano Ki, ventinove anni, quasi cento presenze nella sua nazionale ed una vita passata a sradicare palloni agli avversari. Il contratto con lo Swansea scade nel 2018 e Ringhio potrebbe accogliere un suo...omologo dall'oriente anche per far rifiatare Kessiè, che con la nuova gestione è tornato dominante, ma che è l'unico che non ha un alter ego.

E dopo il derby, ci sarà lo scontro con l'Arsenal di Wenger. Una partita complicata, ma dal sapore...familiare. Se l'Italia non va verso la Premier, sarà il Milan a portare la Premier in Italia. In tutti i sensi possibili.