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Milan, i nipotini di Hateley e la mancanza del gol

Milan mai cosi male. Attaccanti rossoneri mai così anemici dalla stagione 1985/86 quando il "capocannoniere" fu Hateley con 8 reti.

Redazione Il Posticipo

Milan, un record che proprio non piace. Il peggiore del XXI secolo in fase realizzativa. E degli ultimi trent’anni. Solo il Milan del 1985/86 era così avaro di reti in campionato. Anche questo, però, non scherza in quanto a...parsimonia. Nelle ultime cinque partite i rossoneri hanno segnato appena tre gol, di cui solo una figlia dell’attaccante di ruolo. Kalinic, contro il Sassuolo. Il resto è…noia.

NIPOTI DI HATELEY – I milanisti con più anni e memoria ricorderanno Mark Hateley, attaccante di grande generosità ma scarsa confidenza con la porta avversaria. Amato per un suo memorabile gol in un derby. Poi, poco altro. Nell’arco dell’intero campionato realizzò la miseria di otto reti in trenta partite. Beh, i suoi nipotini possono…batterlo. Cutrone, il capocannoniere della squadra, è fermo a quota sette gol. Inseguito da…Bonaventura (sei reti, tutte realizzate sotto la guida tecnica di Gattuso) e Suso che ha spesso salvato anche la panchina di Montella (o allungatone l’agonia, punti di vista). E gli altri? Non pervenuti. Silva è a quota due in Serie A. Kalinic, dopo la rete segnata con il Sassuolo è fermo a quota cinque.

TIRATORI– Numeri che testimoniano una cronica difficoltà. In questo senso, vi è una doppia chiave di lettura. Il Milan crea gioco e non segna. Eppure è fra i primi posti in classifica per conclusioni verso la porta e trame offensive. Resta da capire perché non si rende concreta la mole di gioco prodotta. Per palese incapacità o c’è dell’altro? I rossoneri sono una squadra di “franchi tiratori”. Bonaventura, Suso, Calhanoglu, spesso preferiscono la conclusione personale al passaggio filtrante.

STANCHEZZA – Altrettanto innegabile che vi sia anche un fattore fisico. Il Milan, sino a che ha retto, produceva diverse occasioni da gol, anche se non ha mai segnato tantissimo. Il marchio di fabbrica, però, era costituito dal pressing alto e, una volta riconquistata palla, dal cambio di gioco o dalla verticalizzazione improvvisa. Entrambi finalizzati all’inserimento degli esterni che mettessero palloni in mezzo agli attaccanti.

GATTUSO – I numeri spezzano dunque una lancia verso chi contesta Gattuso, rimproverandogli l’eccessiva cocciutaggine nella scelta di Kalinic. A conti fatti, tra gli attaccanti il croato è il vice capocannoniere della squadra. E non è che le alternative abbiano esattamente spaccato le porte. E anche i numerosi tentativi da fuori, complice la difficoltà nel trovare il fondo con le sovrapposizioni e i tagli, rappresentano una soluzione, considerando le doti balistiche dei calciatori del Milan. Tutto sommato, dunque, Gattuso è assolvibile. Difficile negare che le abbia provate praticamente tutte…

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