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Gattuso, cuore e onore…

Il Milan torna a vedere i fantasmi e l'ambiente torna a interrogarsi su Gattuso. Il tecnico però ha idee chiare. Non sarà mai un peso per i rossoneri...

Redazione Il Posticipo

Gattuso, da quando ha rinnovato il contratto, ha perso il Milan. Una casualità? Piuttosto, una spina nel fianco che mortifica l’allenatore calabrese. I rossoneri sono tornati a rivedere i vecchi fantasmi, quella della passata gestione. Inaccettabile per i tifosi e per l’ambiente rossonero.

FANTASMI - Probabilmente la squadra non ha assorbito il contraccolpo di una lunga, affannosa e dispendiosa rincorsa rivelatasi vana e si è afflosciata? È un fattore che non va assolutamente trascurato. Così come non va dimenticato che il Milan ha speso oltre 200 milioni per ritrovarsi esattamente dove era lo scorso anno. Quanto basta per spazientire un ambiente che adesso si interroga sulla bontà della scelta di Gattuso.

DA MILAN? - Il quesito è semplice, quanto spietato. Ringhio è un allenatore da Milan? Di certo non ha l’esperienza di Conte o Mancini, ma conosce ogni angolo di Milanello. Anche Seedorf e Inzaghi provenivano dalla “famiglia rossonera”, ma non gli è stato sufficiente. Gattuso, però, è stato anima e leader emozionale del gruppo rossonero. La sensazione è che i tifosi lo rispettino, ma siano spaventati dall’idea che la dirigenza abbia preso una decisione affrettata sulla spinta dei risultati e dell’onda dell’entusiasmo generato dalla carica di Gattuso. Energia che sembra svanita.

CONTRATTO – Il contratto che lega Gattuso e il Milan prevede un accordo sino al 2021 per due milioni di euro annui. Nel complesso, il tecnico costa alla società 12 milioni di euro. Il triennale, al netto del compenso, si traduce in un attestato di stima e gratitudine nei confronti di un tecnico che ha risollevato il Milan da una crisi di gioco e d’identità portandolo a un passo dalla zona Champions e a giocarsi un trofeo. Ok, ma se tutto andasse a rotoli?

PATTO – Gattuso avrebbe preso in considerazione anche questa ipotesi e ne avrebbe parlato con Mirabelli, confermandosi anche in questo caso un milanista doc. Qualora le cose dovessero andare male, Ringhio non vuole essere un peso per il Milan. Fa i due vi sarebbe un patto. Il tecnico sarà il primo a farsi da parte, dimettendosi e rinunciando al compenso. Del resto, riportare in alto i rossoneri è una scommessa personale, oltre che professionale. Questione di cuore e onore.

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