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Inter, Spalletti costretto al gioco del 15

L'infortunio di Gagliardini complica i piani di Spalletti, costretto a ridisegnare il centrocampo. Spostare una pedina, innesca altri movimenti...

Redazione Il Posticipo

Inter, il gioco del quindici di Luciano Spalletti. L’infortunio di Gagliardini complica, e non di poco, i programmi del tecnico di Certaldo, che aveva trovato sul finire della stagione la quadra del centrocampo. La perdita dell’ex centrocampista dell’Atalanta è gravissima. Priva i nerazzurri del centrocampista di contenimento e di appoggio a Brozovic. Senza il suo apporto, Spalletti deve ridisegnare la mediana, valutando bene quale sia la scelta migliore. Anche perché spostare una pedina significa azionare l’effetto domino.

VECINO – La soluzione più logica è inserire Vecino accanto al croato. Sebbene abbia doti più offensive rispetto a Gagliardini, è comunque il centrocampista più fisico. Prima della rivoluzione era proprio lui, accanto allo sfortunato collega, a formare il muro che proteggeva la difesa nerazzurra.

RAFINHA – L’alternativa è spostare Rafinha. Un’idea che non entusiasma affatto Luciano Spalletti che ha trovato nel brasiliano il collante fra centrocampo e attacco. Rafinha scambia il pallone con Brozovic, lo riceve e organizza tutta la manovra offensiva nerazzurra, innescando le ali o cercando Icardi. Sempre con i giri giusti. Difficile spostarlo. Arretrarlo significherebbe limitarne il raggio d’azione.

BORJA VALERO – Valero è l’extrema ratio. La soluzione che Spalletti, avendo facoltà di scelta, prenderebbe meno in considerazione. Quasi impossibile immaginarlo in “cerniera” con Brozovic. L’unica alternativa è restaurare l’Inter pre Rafinha, spostando nuovamente Brozovic come trequartista, magari in staffetta con il brasiliano. Ipotesi da escludere. La sensazione è che lo spagnolo possa trovare maggiore minutaggio, ma che resti comunque l’ultima scelta.

CANDREVA - Occhio invece a Candreva. Considerandone le attitudini, l’ex biancoceleste potrebbe arretrare la propria azione e fungere da mezzala o da incontrista. Se Spalletti scegliesse il 4-3-2-1, potrebbe affiancare Brozovic e Vecino lasciando libero Rafinha di giostrare con Perisic, accanto a Icardi. Oppure si potrebbe scambiare la posizione con il brasiliano. Se invece Spalletti volesse conservare il 4-2-3-1 anche l’ex biancoceleste rischia di fare compagnia in panchina a Borja Valerio, alternandosi con Karamoh. La sensazione però è che nelle partite che contano, come quella contro la Juve, Spalletti possa affidarsi alla sua esperienza piuttosto che alla freschezza del francese.

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