Dalle strade del Mondiale alla strada per la Russia. E di passi ne ha fatti davvero tanti Gabriel Jesus, che nella rivincita (più o meno) del clamoroso Mineirazo riporta l'onore del Brasile quasi in parità contro la Germania campione in carica e lancia alla Mannschaft la sfida per il trono. Nona rete in quindici partite con la Seleçao, se non parliamo di un predestinato poco ci manca. E pensare che mentre alcuni dei suoi compagni subivano l'onta di un un 7-1 casalingo nella semifinale del 2014, il giovanissimo attaccante era intento a dipingere le strade vicino casa con i colori della tenuta da gioco del Brasile. Proprio quella che indosserà, probabilmente da titolare, in Russia.
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Gabriel Jesus e le strade del Mondiale
L'attaccante del Manchester City sarà uno dei protagonisti della Coppa del Mondo in Russia. E pensare che nel 2014, ancora adolescente, dipingeva di giallo e blu le strade di San Paolo come un tifoso qualsiasi.
Gabriel Jesus e il Mondiale 2014
Quattro anni fa, poco prima del suo debutto ufficiale con la maglia del Palmeiras, Gabriel Jesus era già una promessa del calcio brasiliano, ma la storia insegna che non sempre i sedicenni dal futuro assicurato poi mantengono le aspettative che il pubblico si crea per questi giovani fenomeni. Certo, 37 reti in 22 partite con le giovanili del Verdao potevano far sperare bene, ma la fama per il ragazzino era di là da venire. E quindi, cosa può fare un adolescente in Brasile nei giorni del Mondiale casalingo? Semplice, torcida. E quindi via per le strade di San Paolo con due secchi di vernice, rigorosamente gialla e blu, per trasformare ogni angolo di marciapiede in una tribuna, per fare di Jardim Peri, quartiere a nord di "Sampa", un piccolo Estadio Palestra Italia.
"Pintando a rua para a copa de 2014 🇧🇷⚽🙏🤙🏽 pic.twitter.com/U5tjOATgNY
— Gabriel Jesus (@gabrieljesus33) 30 maggio 2017
Un rapporto strettissimo con il suo quartiere
Una zona, quella in cui è cresciuto, che il brasiliano fatica a dimenticare. Una prevedibile saudade, per chi, nonostante sia protagonista in Inghilterra con il Manchester City e nel mondo con la maglia della Seleçao, ha pur sempre appena vent'anni e si trova a vivere in un paese e in una metropoli totalmente diversa da quella della sua infanzia. Non a caso, in una delle prime interviste da calciatore dei Citizens ha espresso un desiderio pressochè bizzarro. Quello di poter portare con sè in Inghilterra...tutto il suo quartiere, la sua oasi di felicità. Dipendesse da Gabriel Jesus, trapianterebbe il cuore di Jardim Peri nel centro di Manchester. E, non potendolo fare, lo tiene sempre a mente e nel cuore e non appena torna a casa dimentica di essere il calciatore strapagato del City e si mette a giocare per i vicoli, magari a piedi nudi come quando dipingeva le strade di giallo e di blu.
Lui e Neymar, le grandi speranze verdeoro
Ma anche il Brasile tiene nel cuore lui, perchè escluso Neymar, le grandi speranze verdeoro di riportare dalla Russia quella Coppa che manca in bacheca ormai dal 2002 sono affidate al ragazzino di San Paolo. Che vuole mantenere assolutamente le promesse e riportare al suo paese quella gioia irrefrenabile vissuta nel 2014, prima che una cinica Germania facesse calare su Belo Horizonte e su tutta la nazione un gelo quasi irreale. La prima vendetta è arrivata, con un gol che non conta nulla, ma che forse dice molto. Per il resto, appuntamento a giugno. O magari a metà luglio, a Mosca. Per trasformare le strade di Russia in un altro Jardim Peri, con il giallo e il blu di una divisa da onorare.
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