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Fuochi d’artificio? No, colpi di scena. Il mercato del 2021 è già entrato nella storia…

Fuochi d’artificio? No, colpi di scena. Il mercato del 2021 è già entrato nella storia…

Il mercato, di solito, riserva i cosiddetti fuochi d'artificio a fine estate. In questa sessione, però, ha riservato già diversi e clamorosi colpi di scena.

Redazione Il Posticipo

GATTUSO

 PISA, ITALY - OCTOBER 25: Head coach Gennaro Gattuso of Pisa stops the ball during the Serie B match between AC Pisa and Hells Verona at Arena Garibaldi on October 25, 2016 in Pisa, Italy. (Photo by Tullio M. Puglia/Getty Images for Lega Serie B)
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Il mercato, di solito, riserva i cosiddetti fuochi d'artificio a fine estate. In questa sessione, però, ha riservato già diversi e clamorosi colpi di scena. L'ultimo, in ordine di tempo, riguarda Gattuso che ha lasciato in pochi giorni il Napoli per andare a Firenze, per poi ritrovarsi catapultato verso il North London dove però non trova l'accordo. Un viaggio di andata e ritorno consumatosi in poche ore.

SPECIAL

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Anche a Roma è successo di tutto. L'arrivo dello Special One ha esaltato l'ambiente giallorosso. Lo Special One ha preso il posto di un altro allenatore portoghese, Fonseca. Anche in questo caso si è messo di mezzo il calciomercato e il destino. I due tecnici erano sul punto di scambiarsi le panchine. Poi è subentrato Gattuso che ha... sparigliato il banco. O forse ha solo rimandato la cosa..

BUFFON

 MILAN, ITALY - NOVEMBER 25: Gianluigi Buffon of Juventus FC gestures during the Serie A match between AC Milan and Juventus FC at San Siro Stadium on November 25, 2012 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
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Buffon ha deciso di tornare a Parma. Una scelta di cuore quella del portiere che ha deciso di chiudere la carriera esattamente dove l'aveva cominciata. La decisione di recitare la parte del figliol prodigo però non è piaciuta ai tifosi emiliani che, ancora decisamente arrabbiati dopo la retrocessione, non sono in vena di regalare fiducia a scatola chiusa. Neanche a Buffon.

SERGIO RAMOS

 (Photo by Gonzalo Arroyo Moreno/Getty Images)
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Esiste un Real Madrid senza Sergio Ramos? La risposta sarebbe no, ma l'annuncio del club conferma quello che in molti sospettavano: il Gran Capitan lascia il Santiago Bernabeu dopo sedici anni di onorata militanza. Il rinnovo di contratto salta e le divergenze si fanno sempre più inconciliabili, fino all'addio. Più che normale dalla prospettiva della Casa Blanca, dove nessun inquilino è al sicuro, soprattutto quando ci si va a scontrare direttamente con i piani alti. E anche chi ha dato tantissimo, viene messo alla poeta senza troppi fronzoli. La storia, del resto parla chiaro: il Real non è esattamente in cima alle classifiche per riconoscenza...

ANCELOTTI

 (Photo by Daniel Leal Olivas - Pool/Getty Images)
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La capitale spagnola è stata l'epicentro di diversi movimenti clamorosi. Compreso l'inaspettato ritorno di Carlo Ancelotti sulla panchina del Real. Al Bernabeu ha ricordi dolcissimi, la tanto agognata decima Champions League del club è opera sua.  Però poiché i Blancos ultimamente non sembrano un esempio di continuità aziendale, all'interno dell'accordo, infatti, c'è una scrittura che prevede cosa accadrà nel caso il club decidesse di esonerare il tecnico con parecchio anticipo. Il Real si impegna a versare all'allenatore italiano gli stipendi di tutta la stagione in corso più quelli della successiva.

 (Photo by Daniele Badolato - Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)

Allegri a Torino. Metti un incontro alla partita del Cuore, per riassaporarne l'atmosfera. Aggiungerci la nostalgia.  Agitare bene con l'addio di Paratici, l'agrodolce stagione di Pirlo e le tonnellate di rimpianti per il tecnico anche dopo la parentesi, seppur vincente, di Sarri. La tifoseria ha spesso evocato l'allenatore capace di centrare due finali di Champions in tre anni e vincere sempre in Italia. Del resto, Allegri non si era lasciato male, con la Juve. Anzi. Ed è tornato molto volentieri.

CONTE

 (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)
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Conte l'uomo delle missioni impossibili. Evidentemente all'ex tecnico dell'Inter non piacciono le scelte comode. Veni, vidi, vici e poi saluta. Con l'Inter sfiora il titolo e perde l'Europa League in finale "bucando" ed è una novità, il primo anno. A metà stagione si ritrova dietro al Milan campione d'inverno fuori dalla Champions. Undici vittorie consecutive nel girone di ritorno, quanto basta per compiere il sorpasso e chiudere il cerchio. Poi però lascia.

INZAGHI

 ROME, ITALY - APRIL 11: SS Lazio head coach Simone Inzaghi gestures during the SS Lazio training session at Formello on April 11, 2018 in Rome, Italy. (Photo by Paolo Bruno/Getty Images)
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L'effetto domino innescato dall'addio di Conte ha portato anche a diverse rivoluzioni. In primis, alla Lazio. Lotito non riesce a trattenere Simone Inzaghi. Accordo trovato, mancano solo le firme, poi succede l'incredibile. Il tecnico attratto dalla prospettiva di allenare l'Inter Campione d'Italia lascia la Lazio.  L'arrivo di Mourinho mette pressione sulla sponda biancoceleste che risponde con l'arrivo di un altro tecnico titolato. Maurizio Sarri.