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Flamini torna…povero: niente 30 miliardi di euro in banca

Il centrocampista francese si è visto costretto a smentire le voci secondo cui il suo patrimonio personale si aggirerebbe sui 30 miliardi di euro.

Francesco Cavallini

Dietro front. Bisogna aggiornare tutte le statistiche e le liste. Contrariamente a ciò che tutto il mondo ha pensato fino ad oggi, Mathieu Flamini non è il giocatore più ricco del mondo. Non ha di certo 30 miliardi di euro sul suo conto in banca e neanche la sua azienda vale così tanto. È stato tutto un grande equivoco, che è diventato chiaramente virale sul web e che ha trasformato l’ex centrocampista del Milan in Paperon de Paperoni agli occhi della comunità calcistica internazionale. Un equivoco che anche il francese si è sentito in dovere di smentire direttamente, onde evitare problemi di qualsiasi sorta.

30 miliardi di euro figli di un’incompresione

Cominciamo dall’inizio di questo strana storia: da Mathieu Flamini, che per la cronaca è ancora in attività. Per la precisione, trascorre la stagione in Spagna al Getafe in attesa di capire se rinnovare anche per l’anno prossimo o se appendere gli scarpini al chiodo. Anche perché, a differenza di molti colleghi, non gli mancano le opzioni per il post carriera. Il centrocampista francese si è infatti (è il caso di dirlo) portato avanti con il lavoro, fondando un’azienda che si occupa di combustibili alternativi ed ecologici, la GF Biochemicals. Un settore in piena espansione, il cui valore globale è di 30 miliardi di euro. Ed ecco che arriva il malinteso, perché qualcuno ha pensato che questo fosse il patrimonio del calciatore.

Flamini, imprenditore ambientalista

Una voce che, potenza del web, si è diffusa un po’ ovunque, creando il mito di Flamini come imprenditore che gioca a pallone quasi per diletto, dati i guadagni dell’azienda. E alla fine il francese si è trovato di fronte ad una leggenda metropolitana che necessitava di una netta smentita. Niente trenta miliardi di euro, nè per il calciatore nè per l’azienda. Un po’, per usare le stesse parole dell’ex rossonero, come se a un ristorante venisse attribuito l’intero valore del mercato della ristorazione mondiale. Ma ciò che ha ferito di più il centrocampista, da ciò che si evince dalle sue parole a L’Equipe, è il fatto che qualcuno possa averlo visto come un semplice uomo d’affari. Il suo obiettivo nel fondare la GF Biochemicals era semplicemente aiutare l’ambiente. Se poi dovesse arrivare anche il guadagno, meglio ancora. Ma trenta miliardi di euro sono un po’ troppi.