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Figli d’arte nel calcio: quando i piccoli di casa fanno…la festa al papà

In occasione della festa del papà, ecco alcuni dei figli d’arte che orbitano nel mondo del calcio. Ma il talento è una questione genetica? Senza scomodare Mendel, cerchiamo venirne a capo.

Riccardo Stefani

Pensate che fatica. Si nasce già con il peso sulle spalle di dover almeno evitare di far perdere prestigio al proprio cognome, specie se si finisce per prendere in mano l’attività di famiglia. Pensate a quanto sia dura poi, nell’inflazionatissimo ed iper-concorrenziale mondo del calcio, dove già è difficilissimo entrare anche se baciati da qualche forma di talento, dove i calciatori sono tutti, i buoni giocatori sono pochi e i campioni ancora meno. Ogni tanto si tende a pensare che i figli dei calciatori siano agevolati e, per carità, in una certa misura, sarà anche vero. Il punto è anche come ci si arriva: al pari dei talenti puri che hanno imboccato questa strada, spesso anche a dispetto dei genitori, questi ragazzi hanno il privilegio di essere cresciuti con il pallone tra i piedi e nella testa.

Ma provate soltanto ad immaginare il peso delle aspettative che possa sentire, ad esempio Christian Totti. Esattamente lo stesso che hanno sentito Paolo Maldini, Frank Lampard, Kasper Schmeichel, Xabi Alonso, Diego Forlàn, Pierre-Emerick Aubameyang e Federico Chiesa: alcuni di loro hanno addirittura superato il prestigio del padre ed altri sono ancora in piena corsa per riuscirci. Pensate solo al povero figlio del Kun Aguero che dovrà fare i conti con papà e soprattutto con nonno, un certo Diego Armando Maradona...

QUELLI CHE CE L’HANNO FATTA

Tra quelli che sono riusciti a superare, almeno in fama, i propri papà troviamo il nostro Paolo Maldini che in nazionale ha superato suo padre di ben 114 presenze, senza neanche stare a perdere il sonno a contare le differenze nel computo dei titoli nei rispettivi palmares. Un altro che è diventato l’orgoglio di papà è Pierre-Emerick Aubameyang, il cui padre ha passato una breve parentesi in Italia con la maglia della Triestina facendo il libero, esperienza dopo la quale ha raggiunto l’apice della carriera al Nizza. Tra gli altri che hanno superato il prestigio paterno troviamo i già nominati Frank Lampard, Diego Forlàn e Xabi Alonso che hanno fatto sprofondare i genitori nel dimenticatoio degli archivi sportivi.

QUELLI PER CUI PAPÀ È IRRAGGIUNGIBILE

In casa Aubameyang la situazione non è del tutto florida: diciamo che, a quanto pare, il talento non sia stato diviso in egual misura e il luogo comune che il figlio più piccolo sia il più fortunato non si può mettere in dubbio, almeno in questo caso. William-Fils e Catilina Aubameyang sono un difensore centrale ed un esterno sinistro di centrocampo che navigano nelle infauste acque del mare degli svincolati e a trentuno e trentaquattro anni, da cui per giocatori poco affermati non è proprio facile uscire. Un altro allievo che non è riuscito a superare il maestro, anche se era largamente immaginabile, è Jordi Cruijff, figlio di Johan, anche se il suo palmares non è dei più poveri vista la militanza in squadre di un certo rilievo per parte della sua carriera. Inoltre non ce l’ha fatta il trittico dei fratelli Ayew a superare papà Abédi Pelé, leggenda della nazionale ghanese, nonostante Jordan e André siano due ottimi giocatori (un po’ meno Ibrahim).

QUELLI ANCORA IN CORSA

Per la categoria ‘ancora in corsa’ non possiamo che citare Federico Chiesa che è comunque sulla buona strada per finire nella categoria di ‘quelli che ce l’hanno fatta’ nel giro di pochi anni. Poi c’è Justin Kluivert dell’Ajax, figlio del campione ex Barcellona Patrick che sembra stia mettendocela tutta a superare il babbo. Sono perfettamente in tempo Kasper Schmeichel, figlio della bandiera danese Peter (difficile però eguagliarne il palmares) e Thomas Strakosha, figlio di Foto, anche lui portiere, che ha vestito la maglia della nazionale albanese ben settantatré volte.