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Fernando Santos: “Ronaldo? Ho 26 giocatori e non sono qui per mangiare, dormire e guardarsi in faccia…”

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Il CT ritiene fondamentale conservare il giusto equilibrio pur attingendo a piene mani nella profondità della rosa.

Redazione Il Posticipo

Fernando Santos sbotta in conferenza stampa. Il commissario tecnico della nazionale portoghese ha spiegato che opererà il turnover ragionato in vista della sfida contro la Svizzera. Le sue parole sono riprese da record.

EQUILIBRIO - Fondamentale conservare il giusto equilibrio pur attingendo a piene mani nella profondità della rosa. "Non rivoluzionerò la squadra ma ci saranno dei cambiamenti, come annunciato. I giocatori non sono tutti sullo stesso piano a livello fisico e come tempi di recupero. Alcuni hanno chiuso i loro campionati tre settimane fa, altri sono scesi in campo sino alla scorsa settimana. In ogni caso avremo grande rispetto della Svizzera, è la nazionale che ha eliminato la Francia agli Europei e l'Italia dai Mondiali. Noi però prendiamo molto seriamente questa competizione che abbiamo già vinto. Vogliamo tornare a giocarci la finale di Nations".

RONALDO - Inevitabile parlare anche di Cristiano Ronaldo scontento per la sua sostituzione e che ha di fatto annunciato la sua permanenza allo United. "Non credo che qualcuno si sia accorto della sua delusione. Ho solo undici calciatori da mandare in campo. Capisco la domanda, Cristiano sarà sempre un argomento caldo, ma la sua presenza in campo si lega a scelte e strategie. E in ogni momento, posso decidere che può essere così o in un altro modo. Ho un gruppo coeso, ci sono  26 giocatori  e non sono qui per mangiare, dormire, allenarsi e guardarsi in faccia. Per quanto riguarda il mercato, Ronaldo è il miglior giocatore del mondo e la sua scelta di restare al Manchester United non è un qualcosa che mi riguarda".

GRUPPO - Nello United gioca anche Fernandes, al centro delle polemiche dopo lo sfogo. "Bruno ha risposto molto bene, nessuno gli chiede di segnare a ogni partita, a me interessa valorizzare la qualità dei giocatori e trovare la chiave giusta per l'intero collettivo. Chi scende in campo deve mettere le sue qualità a disposizione della squadra. Bruno è qui dal 2017 qualcosa dovrà pur significare. Se non fosse all'altezza di ciò che vogliamo da lui non sarebbe qui. Credo che ci siano giocatori a cui piacerebbe giocare in modo diverso, ma purtroppo non è possibile".