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Fara Williams, da senzatetto a simbolo del calcio femminile: “Vivevo per strada, urlavo e mi fingevo pazza per spaventare la gente”

 (Photo by Dean Mouhtaropoulos/Getty Images)

Fara Williams non è stata convocata per i Mondiali in Francia, ma resta comunque una delle calciatrici più famose al mondo. E in una lunga intervista ha raccontato di come per sette anni ha vissuto senza un tetto fisso sulla testa, nonostante...

Redazione Il Posticipo

"La maggior parte delle persone che si trovano senza un tetto sulla testa non hanno niente. Io avevo il calcio. Sapevo di essere brava in qualcosa e questo sentimento è incredibile, ti permette di superare tutto". Persino di scappare di casa ad appena sedici anni e ritrovarsi a vivere assieme ai senzatetto, nonostante si faccia parte della nazionale giovanile dell'Inghilterra. Questa è la storia di Fara Williams, che per anni è stata leader incontrastata delle Leonesse di Phil Neville. Non è stata convocata per i Mondiali, ma resta una delle calciatrici più famose al mondo. E ha raccontato molto di sè in una lunga intervista al Guardian, spiegando come per sette anni abbia alternato la strada ai ritiri e alle partite della rappresentativa di Sua Maestà.

URLARE - Fara se ne va di casa per problemi familiari, ma non ha dove dormire. E quindi si arrangia come può. Ma la paura di vivere in strada è tanta. Per fortuna, qualcuno le dà un consiglio. Particolare ma...importante. "La prima notte è stata terribile. Avevo molta paura, soprattutto di passare davanti ai senzatetto. Mi vergognavo. Poi un giorno un tizio mi si è avvicinato e mi ha detto che il modo migliore per evitare che qualcuno mi importunasse era di sembrare pazza. Di urlare, in modo che le persone avessero paura di me. E urlando ho scoperto me stessa". Ma per sette anni non torna a casa: "Sarebbe stato un segnale di debolezza, avrei dato ragione a mia madre".

FAMIGLIA - Nel frattempo, però, Fara fa parte delle giovanili dell'Inghilterra. E alla fine confessa all'allenatrice della nazionale la storia della sua vita. "Hope Powell è stata la prima persona a saperlo. Mi ha portato da sua madre, che gestiva un centro di accoglienza. Mi ha dato un sacco a pelo, Hope è stata come una mamma per me". Per fare pace con quella vera, però, ci vuole di più. Nel 2009 Fara Williams segna agli Europei contro l'Italia. Sua madre le invia un messaggio, ma la calciatrice non lo legge. "Me ne sono pentita", chiosa a dieci anni di distanza. Ma quando nel 2011 segna il gol che qualifica l'Inghilterra ai Mondiali, arriva un'altra possibilità. E stavolta Fara la sfrutta, recuperando il rapporto familiare. Ora, nonostante la delusione per la mancata convocazione, fa il tifo per le compagne. E ricorda a tutti che quando si è bravi in qualcosa, davvero tutto è possibile.