Cesc Fabregas, diciannove stagioni di calcio. L'ultima, piuttosto particolare, costellata da tanti infortuni che ne hanno limitato il rendimento ma non la voglia di giocare. In una intervista concessa a Marca, l'ex calciatore di Arsenal e Barcellona, oggi al Monaco, abbraccia passato presente e futuro.

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Fabregas: “Il nuovo Barça mi piace. Fischia a Messi assurdi, il calcio moderno preferisce la forza al talento”
L'ex calciatore di Arsenal e Barcellona, oggi al Monaco, abbraccia passato presente e futuro.
VOGLIA - Gli infortuni lo hanno abbattuto ma non vinto. "Sono stato molto provato dal punto fi vista fisico e mentale. Ho avuto alti e bassi, le ricadute non aiutano. Sono consapevole che alcuni aspetti sono cambiati, ho anche diciannove anni in più rispetto agli inizi ma amo ancora il calcio e non c'è niente altro che mi appassioni anche se è cambiato molto rispetto a quattro o cinque anni fa e ora è abbastanza evidente. È tutto basato su scienza, numeri e GPS. L'allenatore moderno pretende che il calciatore sia fisicamente al meglio. Al giorno d'oggi, se un giocatore è più forte o veloce di un altro più talentuoso, gioca al posto suo. Ho l'impressione che il talento sia un po' trascurato".
MESSI - A proposito di talenti, Messi non è amatissimo a Parigi. "Credo che sia il miglior giocatore della storia, ma i tifosi del Psg lo fischiano durante le partite, lo ritengo un qualcosa di davvero brutto e sbagliato. È ovvio che la sconfitta col Real abbia influito, ma stiamo parlando di un giocatore di un livello così alto che al Psg non hanno mai visto nella loro storia”.

BARCELLONA - Inevitabile parlare di Barcellona e del suo amico Xavi. Sotto la sua guida, i catalani si sono ritrovati. "Questione di DNA. Ogni squadra ne ha una. Il Barcellona ha sempre puntato sulla cantera e su una precisa filosofia di gioco. Questo Barça mi piace molto e diverte. Ha scelto una proposta molto più verticale, ma comunque molto aderente alle caratteristiche dei calciatori. Ha ricompattato l'ambiente, adesso deve continuare su questa squadra, è riuscito a convincere una squadra che non stava bene a credere nei propri mezzi".
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