L'ex pilota di Formula 1 Pedro Martínez De la Rosa "benedice" Carlos Sainz alla Ferrari. Secondo l'ex collaudatore, come riportato da AS, la coppia con Leclerc sarebbe giovane e veloce. Perfetta, insomma per le ambizioni di Maranello. "Se fossi Mattia Binotto prenderei seriamente in considerazione l'idea di avere una squadra formata da Leclerc e Sainz. Sono due giovani di grande talento. Carlos è reduce da due ottime stagioni e nonostante la giovane età ha già grande esperienza".

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F1, De la Rosa: “Leclerc – Sainz grande coppia. Vettel vorrà dimostrare quanto vale prima di lasciare”
L'ex pilota di Formula 1 Pedro Martínez De la Rosa "benedice" Carlos Sainz alla Ferrari. Poi si espone sul futuro di Vettel ipotizzando anche un possibile ritiro.
VETTEL - Resta da capire cosa ne sarà del quattro volte Campione del Mondo che lascia, di fatto, con un Mondiale ancora da correre. "È una situazione atipica, presa senza gare. Vettel vivrà il suo ultimo anno in Ferrari senza che il Mondiale sia iniziato. Sicuramente vorrà dimostrare quanto può essere competitivo quest'anno". Poi, però, De la Rosa sente odore di ritiro: "Non parla più di vincere gare, né di mondiali. Lo vedo più propenso a guardare altrove. Gli auguro il meglio, ma dalle sue parole sembra che il suo futuro possa essere lontano dalle corse". Qualora continuasse, lo farebbe solo per un top team. "Si parla di un quattro volte campione del mondo. Se proseguisse è chiaro che dovrebbe farlo in Mercedes. Dubito che andrà in una squadra minore della Ferrari".
INTRATTENIMENTO - A proposito di spagnoli, si parla di un possibile ritorno di Alonso, ma per De la Rosa è più importante che le gare ripartano. "Non vedo Alonso nuovamente in Ferrari, ma vedremo. L'importante è tornare alla normalità in modo sicuro ma senza pause, soprattutto se il numero di contagiati si sta normalizzando. La F1 ha un grande obbligo nei confronti delle persone a casa e aspettano le gare. Mi spiace che le gare siano senza pubblico ma è meglio correre a porte chiuse che non farlo affatto. Non è solo una questione economica, né di sopravvivenza delle squadre, ma di necessità".
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