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Inghilterra, la Football Association sperimenta l’espulsione temporanea

Espulsione temporanea per il cartellino giallo? Forse bisognerà prepararsi all'ennesima rivoluzione. La sperimentazione del cosiddetto sin-bin è già iniziata in 32 campionati locali del Nottinghamshire.

Redazione Il Posticipo

Espulsione temporanea per il cartellino giallo? Una situazione comune per il rugby, un po' meno forse per il calcio. Ma almeno ad ascoltare Neale Barry, ex fischietto e ora  capo del settore di sviluppo arbitrale della Football Association, forse bisognerà prepararsi all'ennesima rivoluzione. La sperimentazione del cosiddetto sin-bin, mutuato dalla palla ovale ma anche dall'hockey su ghiaccio, è già iniziata in 32 campionati locali del Nottinghamshire e, qualora dovesse continuare portare a risultati apprezzabili, potrebbe essere riproposta anche nelle categorie più basse della piramide nazionale. Un cambiamento epocale, paragonabile a quello del 1881, in cui furono ideate (seppure ancora senza l'ausilio dei cartellini colorati) l'ammonizione e l'espulsione.

Sin-bin, dieci minuti di inferiorità numerica

Barry ha raccontato a Sky Sport UK come la sperimentazione stia prendendo piede, sia tra i calciatori che tra i tifosi delle competizioni interessate. All'inizio vedere un calciatore fuori per dieci minuti è quasi sempre uno shock, ma pare proprio che pian piano ci si stia abituando al fatto che il cartellino giallo non sia più solo il preludio all'espulsione dal campo. Lo stesso ex fischietto riconosce che una rivoluzione del genere deve per forza cominciare dal basso, per poter comprendere potenzialità e limiti dell'espulsione temporanea. Ma i risultati non sono tardati ad arrivare e di conseguenza la FA ha deciso di ampliare il numero di campionati locali in cui stanno facendo capolino i sin-bins. Che, paradossalmente, non nascono solamente come contromisura al gioco violento.

Espulsione temporanea contro le proteste

Contrasti duri ce ne sono sempre stati e sempre ce ne saranno, anche se la consapevolezza di farsi 10 minuti fuori potrebbe comunque diminuire il...tasso di criminalità delle entrate. Ma il grande nemico degli arbitri inglesi (e qui c'è di mezzo un modo di ragionare molto britannico) sono le proteste. Anche nell'isola felice quasi tutti hanno imparato che il fischietto non è più un'autorità insindacabile e quindi a tutti i livelli e su tutti i campi le giacchette nere vengono prese d'assalto per contestare ogni decisione, a volte anche esagerando con modi e termini. Ecco, l'espulsione temporanea, nell'idea di Barry, dovrebbe servire proprio a diminuire i casi del genere. Sapere di rischiare di lasciare la squadra in inferiorità numerica, seppure non per tutto il match, rende il calciatore più restio a continuare con le proteste. Non funzionerà nel 100% dei casi, ma è pur sempre un buon inizio.

Cartellini rossi diminuiti del 38%

Al punto che, secondo i dati raccolti, nei 32 campionati del Nottinghamshire le espulsioni per comportamento violento e per proteste sono diminuite del 38%, dimostrando che la rivoluzione può andare avanti. Barry continua a sostenere che sia più adattabile al calcio non professionistico, ma forse bisogna dissentire dal suo giudizio. Se usata con equilibrio, l'espulsione temporanea può aumentare la spettacolarità e l'imprevedibilità dei match, favorendo chi porta un calcio propositivo e combattendo contro tattiche speculative come la perdita di tempo e il ricorso al fallo tattico. Per scoprirlo, però, ci vorrà tempo. A meno che non abbiate un viaggetto in programma dalle parti della foresta di Sherwood.