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Eriksen: “Sto meglio di prima e non correrò alcun rischio, con il defibrillatore sono al sicuro”

Eriksen: “Sto meglio di prima e non correrò alcun rischio, con il defibrillatore sono al sicuro” - immagine 1

Il danese pensa già a quando tornerà in campo

Redazione Il Posticipo

Eriksen tornerà al calcio giocato. Al 29enne danese è stato impiantato un impianto di defibrillazione sottocutaneo (S-ICD) che gli permette di tornare in campo sei mesi dopo il suo addio all'Inter e a otto dallo scorso giugno quando ha subito un arresto cardiaco sul campo di Copenaghen durante Danimarca - Finlandia. Solo un brutto ricordo, raccontato alla BBC insieme alle prospettive di tornare presto in campo.

RITORNO - L'ex centrocampista dell'Inter si è unito al Brentford per i prossimi sei mesi ma non scorda l'affetto ricevuto. "Voglio ringraziare compagni di squadra i medici e i paramedici in campo e quelli all'ospedale e chiunque abbia avuto un pensiero per me. Sono fortunato e felice, Mi è accaduto qualcosa di sbagliato nel posto giusto perché ho avuto intorno a me tante persone che mi hanno potuto salvare. Adesso va tutto bene, mi sono allenato ora forse sono in una condizione migliore di prima, manca solo il calcio non vedo alcun motivo che mi impedisca di tornare allo stesso livello di quando ho lasciato il mondo per cinque minuti".

Eriksen: “Sto meglio di prima e non correrò alcun rischio, con il defibrillatore sono al sicuro”- immagine 2

RICORDO - Restano le immagini indimenticabili. La Danimarca stava affrontando la Finlandia nella partita di apertura degli Europei, il centrocampista è crollato in campo al 41'. Si era percepita immediatamente la gravità della situazione. "Ricordo tutto. La rimessa in gioco, la palla che mi ha colpito il ginocchio. E poi non so cosa sia successo dopo. Mi sono svegliato, ho sentito pressione sul petto, non ho capito subito cosa fosse successo. Poi in ambulanza ho sentito qualcuno dire che non c'ero più stato per cinque minuti".

EMOZIONE - Il danese pensa già a quando tornerà in campo. "Sarà un piccolo miracolo. L'emozione crescerà a mano a mano che si avvicinerà il momento di rientrare. Prima di tornare a giocare ho voluto sottopormi a qualsiasi test possibile e parlare con tutti i medici. Mi è stato detto che ho un defibrillatore sottocutaneo e che non è cambiato nulla. Posso condurre una vita normale. Da una parte mi sono sentito sollevato, dall'altra però non volevo esagerare ma non c'è alcun rischio, se dovesse succedere qualcosa sono al sicuro".