Gli Europei di calcio sono una competizione che per la Danimarca spesso diventa indimenticabile. L'edizione del 1992, giocata nella vicina Svezia, ha raccontato la favola di una nazionale richiamata in fretta e furia dalle vacanze per l'esclusione della Jugoslavia e che alla fine ha saputo trionfare sorprendendo il mondo. Quella giocata nel 2021 ha visto gli scandinavi sfiorare di nuovo l'impresa, ma verrà ricordata soprattutto per un dramma sfiorato, quello di Christian Eriksen. Quando l'interista è crollato a terra al Parken di Copenhagen durante il primo match dei danesi, il mondo ha trattenuto il respiro perchè il trequartista sembrava non dovercela fare. Esattamente quello che ha pensato Martin Braithwaite.

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Eriksen, la testimonianza di Braithwaite: “C’è stato un momento in cui l’ho visto e se ne era andato”

COPENHAGEN, DENMARK - JUNE 12: Joakim Maehle, Yussuf Poulsen, Simon Kjaer and Thomas Delaney of Denmark look dejected as team mate Christian Eriksen (hidden) receives medical treatment during the UEFA Euro 2020 Championship Group B match between Denmark and Finland on June 12, 2021 in Copenhagen, Denmark. (Photo by Stuart Franklin/Getty Images)
Quando l'interista è crollato a terra al Parken di Copenhagen durante il primo match dei danesi, il mondo ha trattenuto il respiro perchè il trequartista sembrava non dovercela fare. Esattamente quello che ha pensato Martin Braithwaite.
ANDATO - L'attaccante del Barcellona ha raccontato i suoi Europei alla rivista 433 e nel primo episodio caricato sui social ha ovviamente raccontato la surreale serata del match contro la Finlandia. E anche se la paura è passata, il centravanti spiega che le cicatrici di quei momenti rimarranno con lui per sempre. "Ho passato una delle situazioni più terribili della mia vita. Quello che poteva essere l'evento sportivo più importante della storia della Danimarca si è trasformato in un dramma. Quello che è successo quella notte è stato uno shock per tantissime persone. C'è stato un momento in cui l'ho visto e se n'era andato. Sai quando vedi una persona, quando vedi il suo corpo e non hai dubbi che sia morta. Lo capisci dubito. E questo è quello che ho visto".

PREGARE - In quei momenti tragici, però, la Danimarca si è schierata attorno al suo campione per schermare il lavoro dei medici e impedire che il pubblico vedesse la situazione di Eriksen. Un vero e proprio lavoro di squadra, che forse ha contribuito anche al lieto dine di questa storia. "Quando l'ho visto ho cominciato a pregare, sentivo che era l'unica cosa che potessi fare in quel momento, guardare a Dio. C'erano tutti i medici a lavorare su di lui ed è un'immagine che non vorrei che nessuno vedesse mai. Alla fine però tutto è andato bene. Christian sta bene ed è l'unica cosa che volevamo". Insomma, per parlare dell'aspetto calcistico degli Europei ci sarà tempo...
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