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Doppia nazionalità, Munir vuole il Marocco e farà ricorso al TAS

Il calciatore vuole giocare il mondiale con il Marocco visto che ha perso le speranze di trovare posto nella Roja. La FIFA però declina e parte il ricorso al TAS di Munir.

Riccardo Stefani

"Avete presente la nazionale spagnola? Pensate alle corsie laterali avanzate. Nomi roboanti come Isco, Jesús Navas, David Silva, l'adattabile Iniesta e gli "italiani" Callejón e Suso. Presenze che non lasciano molto spazio all'eterna promessa che risponde al nome di Munir. Il ragazzo il cui cartellino è di proprietà del Barcellona ma che al momento milita nell'Alaves e ha avuto un'esperienza in nazionale Under 21, ma anche una nella nazionale maggiore. Che però non lo convoca più dal 2014. Così, il classe '95, sconsolato inoltra alla FIFA la richiesta di giocare sotto l'effigie di un'altra nazione nella quale senza ombra di dubbio troverebbe maggiore spazio. Quella marocchina. Già perché anche se gli appassionati di calciomercato lo conoscono come "lo spagnolo del Barcellona in continua ricerca di una destinazione", il suo nome completo è Munir El Haddadi. E sarà anche nato a Madrid ma da genitori marocchini.

"UNA VOLTA FATTA UNA PRESENZA, NON SI CAMBIA NAZIONALE... - È ormai risaputo che una volta ricevuta una chiamata in nazionale e varcata la linea di bordo campo, in linea teorica, per i giocatori con doppio passaporto diventa impossibile prestare le proprie performance alla maglia di un'altra nazione. Così, anche giocatori di un certo livello hanno avuto delle grane con la FIFA. Per esempio Malouda, come vi abbiamo raccontato tempo fa, è stato squalificato per aver vestito i colori della Guayana francese senza chiedere autorizzazioni alla federazione francese. Mentre quella spagnola ha deciso di respingere la richiesta di giocare per il Marocco inviata da Munír. E quindi la FIFA si è ritrovata costretta a dire di no. Munir non ci sta e decide di fare ricorso al TAS, forse incoraggiato dai precedenti.

"...O FORSE NO? MUNIR PENSA A THIAGO MOTTA E DIEGO COSTA - Ecco, appunto, dei precedenti di calciatori che hanno giocato per due nazionali ci sono ed anche di un certo rilievo. Il primo è il caso di Thiago Motta, che nel 2003 aveva giocato una partita di Confederations Cup (quindi un torneo ufficiale) con la maglia del Brasile. Grazie alla neutralità della federazione brasiliana, lontana dall'eventuale volontà di convocarlo, e al ripescaggio di un bisnonno del Polesine, nel 2011 l'ex Barcellona allora all'Inter riusciva a strappare alla FIFA la risposta positiva alla convocazione di Prandelli. Quella di Diego Costa invece è stata quasi una vicenda diplomatica. Dopo la sua affermazione Scolari lo convoca con il Brasile per due amichevoli. Ma poi il ragazzo ottiene il passaporto spagnolo e addirittura rinuncia alla cittadinanza brasiliana. Un gioco da ragazzi per Del Bosque convocarlo pochi mesi dopo. Correva l'anno 2013.

"Tornando a Munir, gli elementi a suo favore non mancano. Ma ci sarà da vedere come si evolverà la situazione. La procedura di arbitrato del TAS è aperta per annullare il secco 'no' della federazione e le premesse fanno ben sperare. E se lo spagnolo (o, a questo punto, il marocchino) la spunterà, lo vedremo in Russia nella prossima estate. Altrimenti assisterà al Mondiale dal divano. E chissà se sarà così arrabbiato da...ripudiare la nazionale con cui ha giocato, anche se solo per una volta.