Dopo le polemiche, Demiral si riprende la Juventus: “Un giovane Chiellini, se Rabiot avesse la sua determinazione…”

La partita di Leverkusen per la Juventus contava il giusto, ma la squadra di Sarri ha preso la trasferta di Champions come ci si aspetta dalla Signora: con concentrazione e impegno. Ma nonostante lo 0-2 sia stato firmato da due attaccanti (CR7, assalito più volte dai tifosi tedeschi alla ricerca del selfie, e Higuain), la stella della serata è un difensore. Mehdi Demiral si è ripreso la Juventus, dopo le polemiche e la serie di critiche, anche feroci, subite dai suoi stessi tifosi dopo che con la maglia della nazionale ha guidato i suoi compagni nel saluto militare nella partita di qualificazione europea contro la Francia.

GRINTA - Il caso extracampo aveva un po' messo in ombra le qualità del turco, che contro il Bayer ha mostrato tutte le caratteristiche che hanno convinto la Juventus a puntare su di lui. Una grinta fuori dal comune, una atleticità prorompente e un certo non so che che lo accomuna a più di qualche grande difensore del passato. Non per niente uno dei primi ad ammirare la sua partita è stato il grande ex Fabio Capello, uno che di difensori se ne intende. Ai microfoni di Sky il tecnico di Pieris ha lodato la prestazione di Demiral, "che aveva bisogno di giocare, di far vedere le proprie capacità. Mi è sembrato in ottima forma, mi è piaciuto molto".

REAZIONI - Insomma, una bella investitura, ma mai quanto quella che gli hanno tributato i suoi tifosi. Durante e dopo la partita il turco è stato trending topic sui social e stavolta non ci sono polemiche, ma solo applausi. E paragoni importanti. "Ricorda Chiellini da giovane", spiega un bianconero.

Del turco viene sottolineata la voglia di spaccare il mondo, un qualcosa che invece non sembra appartenere al compagno di squadra Rabiot...

E qualcuno lo vuole in coppia con il nuovo golden boy bianconero De Ligt.

L'importante però è non vederlo lontano da Torino. Dopo il caso con la nazionale, più di qualcuno ne invocava la cessione. Ora è tutto dimenticato e tutto perdonato. E si chiede alla società di... non fare errori di valutazione.