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La fascia della discordia? Montella chiarisce tutto…

Donnarumma capitano? Si, ma non adesso. La fascia non è mai stata promessa al portiere rossonero. Parola di Montella che chiarisce

Redazione Il Posticipo

Rispetto per le parole di tutti, ma a volte si dà troppa importanza a ciò che dicono gli altri. Nessuno ha mai promesso la fascia a Gigio”. Pensieri e parole di Vincenzo Montella. Il tecnico rossonero chiude cosi la questione e taglia la prima “spina” della rosa. Gigio Donnarumma non è il capitano del Milan. O, perlomeno, non ancora. Con ogni probabilità, lo diventerà. Questo è stato detto. E sopratutto specificato: non adesso. Del resto c'è tempo. Seconda “spina”. Niang. Montella ci vuole parlare. Tutto a posto? Non proprio.

Il Milan lo cederà comunque

Milan e Torino si sono parlate. E alla fine troveranno un accordo. La situazione è molto chiara. Cairo, forte della preferenza del giocatore, non raggiungerà mai la cifra promessa dallo Spartak che è di 23 milioni di euro. La dirigenza del Torino si ferma a 12. Poco. E dunque? La soluzione si trova, perché le due società sono in ottimi rapporti e non vi è alcun interesse, né dall'una, né dall'altra parte di tirare troppo la corda. Tutto lascia credere che quando Niang si riprenderà dallo stress, avrà la serenità di intavolare una trattativa. Attenzione però: intavolare non significa chiudere. O almeno in tempi stretti.

Da dove nasce l'insoddisfazone di Niang

Resta inteso che il ragazzo lascerà Milano. Torino resta la destinazione finale più probabile, ma non l'unica. Raiola ha già fatto sapere che vi sono anche altre possibilità. Dove? All'estero. Ma come? Niang ha rifiutato la Russia. Si, ma per orgoglio. L'insoddisfazione di Niang affonda le radici nei giorni antecedenti il possibile trasferimento. Il giocatore, dopo una girandola di prestiti, sperava in una maggiore considerazione da parte della società. E quando gli è stato detto che non rientrava più nei piani della società, non l'ha presa molto bene: si è quindi ulteriormente risentito nel momento in cui chi, ai suoi occhi, l'ha scaricato, gli ha anche scelto la destinazione. E ha rotto. L'incognita, dunque, per l'ennesima volta, riguarda l'entourage. Il tempo gioca a favore di Cairo. Il tempo che passa è direttamente proporzionale al ribasso del costo del cartellino. Il Milan non può farci nulla.