Il Barcellona non è nel suo miglior momento. E questo, certamente, non aiuta i giocatori a rendere al massimo delle proprie possibilità. Lo stesso Lionel Messi sta giocando una stagione al di sotto dei propri standard (e nonostante ciò è capocannoniere in Liga). Il club deve provarle tutte per cercare di spezzare questo circolo vizioso, magari intervenendo sui singoli e sulla loro motivazione. Uno dei giocatori che sembra meno "combattivo" rispetto ai suoi standard è Antoine Griezmann. E non lo hanno notato solo i tifosi del Barcellona ma anche Raymond Domenech. Che ha qualcosa da dire anche su Dembelé.

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Domenech: “Da quando è al Barcellona, Griezmann non è più lui…”
Antoine Griezmann sembra meno "combattivo" rispetto ai suoi standard. E non lo hanno notato solo i tifosi del Barcellona, ma anche Raymond Domenech. Che ha qualcosa da dire anche su Dembelé.
GRIEZMANN - L'ex commissario tecnico della nazionale francese ha da poco concluso la sua breve avventura al Nantes dopo 10 anni di inattività. Ora torna a parlare pubblicamente riguardo i suoi connazionali illustri del Barcellona, specie di quelli del reparto avanzato. Come riporta il Mundo Deportivo, l'allenatore è intervenuto nella trasmissione Què t'hi jugues di Ser Catalunya, spiegando di non riconoscere quasi il Piccolo Diavolo. “Non vedo il giocatore che conosco da quando gioca con il Barça, né con la nazionale. Quando ha firmato per il Barça deve essere successo qualcosa, non è più il giocatore combattivo che era all'Atlético”. Il rendimento del francese con il club e con la nazionale, in effetti, è cambiato parecchio.

DEMBELE - Secondo Domenech, c'è qualche problema anche per Dembelé: “Non pensa come le star. Non ha la stessa mentalità di Messi o Cristiano, che vogliono sempre vincere e segnare. Non venderei Dembélé, però, può diventare un grande giocatore. Ha tutte le qualità, è molto veloce, usa entrambi i piedi. Può fare tutto". L'allenatore è fiducioso per il futuro dell'ex esterno del Borussia Dortmund e per quello del Barça. Dichiara tra l'altro che il Barcellona è la sua squadra del cuore per via di Johan Cruijff e anche delle origini di suo padre, un catalano rifugiatosi in Francia ai tempi della dittatura di Francisco Franco.
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