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Dio salvi la Regina. E protegga le leonesse…

Inghilterra in rivolta con la BBC, "colpevole" di aver "oscurato" una sfida della nazionale femminile inglese. Nessuno stupore. Al di là della Manica il calcio femminile è sentitissimo

Redazione Il Posticipo

God save the Queen. Dio salvi la Regina. E anche le Leonesse del football. Guai a chi tocca la nazionale femminile inglese. Le leonesse rappresentano una “specie” assolutamente intoccabile. E non sono ammesse deroghe. Ne sa qualcosa la BBC, sommersa di proteste. L’emittente è “colpevole” di non aver mandato in onda la diretta della nazionale femminile inglese, impegnata in Kazakistan.

PROBLEMI – La selezione di Phil Neville si è imposta senza affanno, superando gli avversari per ben sei reti a zero. Chi, invece, ha avuto qualche problema è stata, appunto la BBC che non è riuscita a trasmettere l’evento in diretta. Problemi tecnici. Chi provava a sintonizzarsi sul canale, non riusciva a vedere la partita. Il disagio è stato segnalato con tanto di scuse, anche attraverso il canale ufficiale twitter, ma evidentemente ai tifosi non sono bastate. Dal telecomando allo smartphone il passo è stato brevissimo. E la BBC è stata sommersa di proteste, più o meno vivaci. Alcune, fra l’altro, anche molto simpatiche. Come per esempio la rimostranza di una utente che paga per vedere la nazionale, sia maschile che femminile.

PROFESSIONISTE – Stupisce chi si stupisce. Al di là della Manica il calcio femminile è uno sport molto amato e seguito, nonché praticato a tutti i livelli complice un movimento che garantisce un campionato di altissimo e copertura capillare sul territorio. Ergo, anche una nazionale altrettanto competitiva. L’amore per la nazionale delle leonesse nasce nel luglio del 2015 quando l’Inghilterra supera l’ “odiata” Germania conquistando il terzo posto nel Mondiale. Il calcio inglese gode di enorme popolarità. Basti considerare che vi sono oltre 5mila squadre affiliate alle varie leghe e che il calcio femminile, in relazione alla popolazione, è lo sport più praticato in assoluto anche perché permette possibilità di carriera. Le squadre offrono contratti che permettono alle atlete di allenarsi a tempo pieno e di trovare nel calcio una professione riconosciuta.