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Diamanti: “Alla mia età gioco per la gloria, in Australia ho ritrovato l’essenza del calcio”

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Neo campione australiano, l'ex nazionale ha ripercorso tutte le tappe più importanti della sua carriera

Redazione Il Posticipo

Diamanti a tutto campo. Neo campione australiano, l'ex nazionale ha ripercorso tutte le tappe più importanti della sua carriera in una lunga intervista rilasciata ai microfoni di Radio Nettuno Bologna Uno.

AUSTRALIA - Campione d'Australia con il Western United, tre anni per capire l'effetto che fa e poi vincere. "Siamo felici, è stato un percorso incredibile che ci ha regalato enormi soddisfazioni. Abbiamo vinto il titolo con un club nato appena 36 mesi fa. Siano orgogliosi ma anche consapevoli che questo è un punto di partenza. C'è molta ambizione. Quando sono in campo, comunque, mi piace tutto, ritorno bambino. Alla mia età gioco per la gloria, per lo stare con i compagni, non certo per soldi. Qua in Australia ho ritrovato l'essenza del calcio".

INIZI - Diamanti riavvolge il nastro dei ricordi che lo riportano ai campetti di Prato dove il calcio è espressione di famiglia. "Sono cresciuto giocando a calcio perché mio nonno aveva un centro sportivo dove mio padre era anche allenatore. Dopo gli anni a Prato il Livorno ha puntato su di me e ho scoperto che la A è più facile. In C ti picchiano e non c'è qualità, in un campionato di livello tecnico elevato è stato semplice. Mi è servito solamente lavorare sul fisico per reggere i contrasti. Poi è diventato tutto facile e a Livorno ho tanti bei ricordi. La mia prima figlia, il primo campionato vinto e il legame con i tifosi".

INGHILTERRA -  Nel 2009 arriva il West Ham. La Premier lo ha forgiato... anche per l'Italia.  "Esperienza particolare, il calcio inglese non era come quello di adesso ma l'intensità era anche maggiore. Ho faticato molto. Mi sono ambientato e sono riuscito anche a segnare 10 gol. Gli anni in Inghilterra mi hanno lasciato in eredità un bagaglio di fisicità importante e in Italia mi ha permesso di fare la differenza per trovare la nazionale. Sono andato anche in Cina ma non so se è una scelta che rifarei anche se non è vero che sia un campionato minore. Ormai il calcio è fisico e se non si è in condizione non giochi neanche in Cina. Le annate più importanti sono state comunque a Bologna. In Emilia è stata una bella storia d'amore sono stato anche capitano.  Era una squadra fatta per non retrocedere ma arrivammo noni. Ho messo anche radici lì. La casa, in Italia, è Bologna. E siamo contenti della nostra scelta".