Il ritorno del capitano. Troy Deeney, leader del Watford, ha deciso di riprendere il suo posto in campo e di accettare di allenarsi, dopo il no della scorsa settimana. La decisione del centravanti, che aveva spiegato di non voler mettere a repentagli la salute dei suoi familiari, aveva creato parecchie polemiche. Ora però, spiega al Mirror, dopo aver verificato che le norme di sicurezza sono rispettate, l'inglese è pronto a ricominciare. "Non sono ancora tornato ad allenarmi, ma ho parlato con i ragazzi e mi hanno detto che con le misure che sono state prese si sentono tranquilli". Ma c'è tempo per togliersi qualche sassolino dalle scarpe...

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Deeney torna ad allenarsi, ma racconta il suo inferno: “Mi dicevano ‘speriamo che a tuo figlio venga il coronavirus’…”
Troy Deeney, leader del Watford, ha deciso di riprendere il suo posto in campo e di accettare di allenarsi, dopo il no della scorsa settimana. Avendo verificato che le norme di sicurezza sono rispettate, l'inglese è pronto a ricominciare. Ma...
ESPORSI - In primis nei confronti di chi non ha accettato la sua decisione precedente, facendo capire perchè spesso i calciatori non si espongano riguardo quello che accade loro. "Viviamo in un periodo in cui tutti quanti parlano di salute mentale e veniamo stimolati a parlare dei problemi che ci affliggono. Poi Danny Rose lo fa, solo che facendolo dice un sacco di parolacce, che forse non è il massimo, lo faccio anche io e ci massacrano. Quindi ovvio che i calciatori pensino 'ok, allora meglio che io non dica nulla'. E non hanno criticato solo me, ma anche la mia compagna. Magari usciva di casa e la gente le diceva 'io sono al lavoro, anche Deeney deve tornare al lavoro', come se li avessi costretti io a tornare a lavorare".
FIGLIO - Le dichiarazioni sulla salute di suo figlio, cinque mesi e problemi respiratori, hanno fatto il giro del mondo. E hanno anche causato reazioni poco gradevoli. "Ho letto alcuni commenti riguardo mio figlio, con gente che diceva 'speriamo che gli venga il coronavirus' e roba simile. Ed è stato complicato". Poi però il club ha fatto i primi test e ci sono stati dei positivi. Segno che le preoccupazioni di Deeney non erano poi così infondate. "Ma almeno qualcuno mi ha detto che avevo ragione quando mi sono rifiutato di allenarmi e il Watford ha trovato tre persone positive dopo il primo giro di tamponi. Questo ha cambiato la percezione della gente, che ha cominciato a dire 'oh, Troy aveva ragione'. Ma non è questione di ragione o torto, ma semplicemente di fare quello che era giusto per me. E c'è chi ha apprezzato che io abbia messo la famiglia prima dei soldi. Mi hanno scritto in tanti, compresi calciatori di squadre importanti. E quindi qualcosa di buono l'ho fatto". E ora è tempo di tornare a fare la differenza in campo...
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