Una Roma pugilistica porta a casa la vittoria contro il Torino nella...seconda ripresa. A inizio match i giallorossi sembrano lontani parenti di quelli del San Paolo e tocca al solito Alisson togliere le castagne dal fuoco a Di Francesco. Che nei primi quarantacinque minuti vede una squadra timida, contratta, che non riesce ad esprimersi a pieno, come spesso gli accade all'Olimpico. Ma nonostante l'assenza di due pesi massimi come Dzeko e Fazio, la Roma fa il match che deve fare: incassa, si appoggia alle corde, in un paio di occasioni barcolla e poi appena affonda il colpo diventa quasi inarrestabile. Sblocca Manolas, chiude Pellegrini, ma il protagonista è Daniele De Rossi.
calcio
De Rossi, Toro Scatenato
Una Roma pugilistica porta a casa la vittoria contro il Torino nella...seconda ripresa. Sblocca Manolas, chiude Pellegrini, ma il protagonista è Daniele De Rossi, che regala una prestazione fatta di fatica, emozioni e determinazione.
De Rossi come...Jake La Motta
Che, come sempre, altro non è che lo specchio della squadra di cui è capitano. Inizio nervoso e balbettante del centrocampista, ancora visibilmente scosso dalla tragedia del suo amico Davide Astori, ricordato magistralmente prima del fischio d'inizio all'Olimpico. Qualche errore, un giallo evitabile e tanta fatica. Ma di fronte a un...Toro scatenato, De Rossi si trasforma in Jake La Motta. Abbassa la testa e lavora, cercando di attutire i colpi dell'avversario fino a trovarlo finalmente scoperto. E se Manolas apre la guardia della squadra di Mazzarri con un gran colpo di testa, il destro del KO è firmato dal numero 16, con il suo primo gol in campionato in questa stagione. E il capitano giallorosso sfoga tutte le emozioni di una settimana molto particolare per lui e per il calcio italiano in un pudico abbraccio collettivo con i compagni.
La Roma migliora col passare dei minuti
Il vantaggio sblocca psicologicamente il centrocampista e migliora anche la manovra della Roma. E si rivede una squadra che, nonostante (soprattutto in casa) sembri ancora un po' prigioniera della paura di vincere, come avvenuto contro il Napoli quando mette la testa avanti migliora minuto dopo minuto. Dimostrazione pratica, il magistrale contropiede che porta al gol di Pellegrini. L'avanzata compatta di cinque calciatori al novantesimo, con Schick che dopo una partita generosa ha ancora la forza di attrarre su di sè i difensori e permettere al compagno di tirare indisturbato, è un segnale importante. La condizione fisica sta finalmente tornando a coadiuvare i ragazzi di Di Francesco, che per esprimersi al meglio hanno solo bisogno di sciogliersi un po' quando si palesa un minimo di ansia da prestazione.
Kolarov e Florenzi tornano ai loro livelli
Altre note positive per l'allenatore arrivano, oltre che dal solito Alisson, da un Kolarov che pare aver smaltito le tossine dei troppi impegni stagionali, da Florenzi che mette a referto il secondo assist in due partite e parzialmente anche da Schick, che non riesce ancora a sbloccarsi in campionato ma ha rimediato più di qualche applauso per delle idee che hanno creato qualche grattacapo alla difesa del Torino. Certo, i primi quarantacinque minuti hanno un po' preoccupato Di Francesco, che si è sgolato nel dare indicazioni tattiche ai suoi, continuando a chiedere una profondità che ancora un po' latita. Ma con tre gol arrivano tre punti che confermano il buon periodo giallorosso (sette reti in due partite), regalano il primo clean sheet casalingo dalla partita contro il Cagliari di dicembre e soprattutto danno molto morale in vista della partita che può valere una stagione, quella con lo Shakhtar.
© RIPRODUZIONE RISERVATA