La foto è impietosa. C'è Dani Alves, che siamo tutti ben abituati a vedere con il solito sguardo guascone, su un lettino. Ed il viso è triste. Quello di chi sa che il Mondiale 2018, quello a cui il suo Brasile arriva da favorito, lo vedrà da casa. Un infortunio pesante, legamento crociato del ginocchio, qualcosa che già a metà carriera è una spada di Damocle, figurarsi quando di anni se ne hanno ormai 35. E il momento della reazione del fisico è anche quello dello strazio. Quando ho sentito dolore, l'anima mi è uscita dal corpo. Queste le parole con cui inizia la lettera di Dani Alves a The Players' Tribune.
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Dani Alves: “Quando ho sentito dolore, l’anima mi è uscita dal corpo”
In una commovente lettera a The Players' Tribune, il brasiliano racconta il dramma dell'infortunio, ma anche l'amore per la Coppa del Mondo. E non esclude assolutamente il ritorno...
FINITA - Il titolo è tutto un programma, Dalla mia anima. E comincia con il racconto dettagliato degli attimi e delle ore che hanno seguito il crac nella finale di Coppa di Francia, il trofeo numero 38, conquistato a carissimo prezzo. Con i dottori che cercano di rassicurare il terzino, con gli esami da fissare per il giorno dopo. Tutto inutile, parola di Dani Alves. Nel mio cuore sapevo che era finita. E la tristezza ha preso piede anche nell'animo giocoso del brasiliano, che ha tentato di nasconderla mentre tutta la squadra festeggiava per il trofeo. Ma un colpo così è duro da assorbire. A meno che...
MONDIALI - A meno che non ci si ponga subito un altro obiettivo da raggiungere. Il Mondiale per Dani Alves è la summa del calcio. Nella lettera il giocatore del PSG racconta di quando da piccolo si è innamorato delle sgroppate di Cafu, della squadra del 1994 e delle folli serate brasiliane nell'anno del quarto mondiale verdeoro. E per questa Coppa del Mondo, beh, al terzino toccherà far parte di quelli che passano le partite sul divano, soffrono e gioiscono, cantano ed imprecano. E magari Dani Alves piangerà, come ha fatto una sola volta, da solo, senza farsi vedere, dopo l'infortunio. Stavolta di gioia. Lo sa anche lui, le possibilità ci sono. Credo che il Brasile possa farcela. E poi tornerà in campo, con la ferma intenzione di continuare a giocare per una nuova missione: il Mondiale 2022. Perchè è vero, l'anima sarà anche uscita dal corpo al momento dell'infortunio. Ma date un pallone a questo ragazzo, e tornerà al suo posto in men che non si dica.
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