Alla fine, Maurizio Sarri ha cambiato idea. Dopo mesi di insistenze da parte dei tifosi (e non solo), il tecnico ha deciso di schierare, addirittura contemporaneamente, Loftus-Cheek e Hudson-Odoi, le due stelline del Chelsea. Un braccio di ferro, quello che riguarda il centrocampista e l’esterno, che si inserisce all’interno della diatriba che accompagna la prima stagione di Sarriball a Stamford Bridge. Sarri è cocciuto e non cambia mai, nè gli uomini nè tanto meno i concetti di gioco. Il tecnico toscano si è dunque adeguato, cedendo ai consigli di chi gli sta intorno? Beh, forse non è andata esattamente così.
COSTRETTO – Almeno secondo Craig Burley, ex centrocampista del Chelsea e ora opinionista di ESPN. Per lui, quella di Sarri non è stata una scelta, ma una necessità. Figlia di una imposizione che arrivava molto dall’alto… “Ha dovuto fare quei cambiamenti. È stato costretto. E che la pressione venisse dai tifosi o dai giornalisti, non importa, l’ha fatto e basta”. Ma i media e i fan, per quanto fondamentali nell’ambiente calcistico, non possono certo avere così tanta importanza da convincere un tecnico riluttante a modificare le proprie convinzioni tecnico-tattiche… E quindi forse l’input ha origini più decisive…
SITUAZIONE DISPERATA – “Era in una situazione disperata, non ci sono dubbi. E non importa quello che si dice in giro, il Chelsea e Roman Abramovich hanno una pazienza parecchio limitata…”. In poche parole, una delle conseguenze del mancato impiego di Loftus-Cheek e Hudson-Odoi poteva essere l’esonero. Ecco perché Sarri…si è piegato. “Doveva far vedere di saper tornare in equilibrio. E poi il vecchio centrocampo ‘copia e incolla’, quello con Jorginho, Kantè e uno tra Kovacic e Barkley, non stava funzionando”. Due ottimi motivi per decidere di dare una sterzata alla stagione, ottenendo due vittorie che potrebbero essere fondamentali per la lotta Champions. E vai a vedere che a fine stagione…Sarri dovrà anche ringraziare Abramovich…
- Login o Registrazione