L'Inter si scopre prolifica anche senza la "LuLa", essendo rimasta orfana di Lukaku. Sei reti messe a segno con il Bologna con solo un tiro in più (19, in totale) rispetto alle conclusioni verso la porta del Real Madrid. Caratura degli avversari evidentemente diversa ma la squadra di Inzaghi, come chiesto dal tecnico, mette quella cattiveria necessaria sotto porta. E inizia a prendere corpo il progetto della "cooperativa del gol".
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Dalla Lula alla cooperativa del gol: la trasformazione dell’Inter di Simone Inzaghi
Nessuno degli attaccanti a disposizione dell'Inter orfana di Lukaku ha gli stessi gol dell'attaccante belga, ma Inzaghi sta evidentemente trovando le misure adatte per cucire un vestito, diverso, ma non meno efficace.
RICAMBIO - Nessuno degli attaccanti a disposizione dell'Inter orfana di Lukaku ha gli stessi gol dell'attaccante belga, ma Inzaghi sta evidentemente trovando le misure adatte per cucire un vestito, diverso, ma non meno efficace, sulle caratteristiche della sua squadra, sciogliendo il punto interrogativo legato alla costanza della coppia d'attaccanti. Difficile che Dzeko e Lautaro ripetano le performance, presi singolarmente, di Lukaku, ma l'Inter, in queste prime quattro giornate ha segnato undici volte con nove marcatori diversi.
COOPERATIVA - La forza di Simone Inzaghi resta comunque il gruppo: nei sei gol messi a segno contro il Bologna, sono cinque le firme diverse. In gol Lautaro, Skriniar, Barella, Vecino e Dzeko. Con la Sampdoria, nel 2-2 di Marassi, è andato a segno Dimarco. A Verona, dei tre gol, due sono stati messi a segno da Correa. E all'esordio contro il Genoa, al 4-0 hanno partecipato anche Vidal e Calhanoglu. Allo status quo, l'Inter ha una media punti di 2,75 gol a partita, quasi equamente suddivisi (1,22) fra i vari marcatori.

MANOVRA - Il segreto, sebbene i numeri siano ancora esigui per essere considerati statistiche, è in una maggiore manovra. La sensazione è che la vera differenza rispetto all'Inter di Conte, che aveva altre caratteristiche, sia nelle soluzioni di gioco da scovare anche sfruttando l'intera profondità di una rosa comunque competitiva. In questo senso la figura di Dzeko è fondamentale. Non è, in termini di gol, la risposta a Lukaku ma è il giocatore idoneo per esaltare chi gli gioca intorno. Il bosniaco non segnerà trenta gol ma probabilmente permetterà di segnare di più a centrocampisti ed attaccanti.
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