Torna Cutrone, tornano anche i gol. Quando il centravanti gioca, piovono assist e reti. Tutto come previsto. Gattuso passa alla cassa e si riprende il sesto posto, l’Hellas retrocede in B. Poco più di una sgambata. Allenamento proficuo in vista di una della finale di Coppa Italia. Una richiesta che proviene anche dagli spalti di San Siro.
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Cutrone, il talismano rossonero
Cutrone segna e si prenota un posto per la finale di Coppa Italia. Presenza indispensabile dal punto di vista tecnico, tattico e...scaramantico
CUTRONE - Il ritorno al gol è solo una buona notizia in vista della finale di Roma. Cutrone sembrava quasi abbattuto. Sei partite senza segnare. A Bologna, un assist, un palo e un gol sbagliato. Quasi deprimente per il ragazzo che ha una certa confidenza con il gol. Bellissimo, quello realizzato al Verona. Il gol se lo costruisce pezzo per pezzo. Lascia uno spazio fra sè e il difensore, che non attacca in anticipo. Riceve il pallone spalle alla porta, controlla (non benissimo) ma riesce comunque a spostarsi esattamente nella “mattonella” che vuole. E da lì calcia. Velocità di movimento, difesa del pallone e rapidità di esecuzione.
TATTICA – Al netto del gol, Cutrone conferma, ancora una volta, di “sentire” la porta. Vero, l'Hellas è facilmente perforabile ma il giovane attaccante è uno degli elementi più importanti in chiave tattica. Non si limita solo al gol, garantisce pressing sul portatore. È il primo a sacrificarsi nel lavoro sporco. Abbina gol e lavoro difensivo. Deve solo limare qualche difetto di gioventù. Troppo generoso e qualche corsa a vuoto. Il che significa rischiare di ritrovarsi senza benzina. Se si gestisce, troverà, il gusto equilibrio fra rincorrere l’uomo e mantenere l’energia necessaria per restare lucido sotto porta. Contro la Juventus è l’attaccante ideale in una partita secca in cui la zampata può essere decisiva. E la sensazione è che il “talismano” scenderà in campo dal 1’. Una vittoria del resto cambierebbe a 180 gradi i giudizi di una stagione.
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