Crouch e l’egoismo di Salah: “Furioso di essere in panchina, non sarà andato via troppo felice…”

Si può essere furiosi dopo una vittoria 5-2 in un derby? In teoria no, in pratica forse sì, soprattutto se il calciatore in questione non ha avuto parte attiva nella partita. Il Liverpool di Klopp rifila una manita ai cugini dell'Everton, vanno a segno Origi, Manè, Wijnaldum e persino il redivivo Shaqiri. Ma non Momo Salah, che ha passato tutta la partita in panchina. Quando le telecamere lo hanno pizzicato, l'egiziano non è sembrato felicissimo di riposarsi, anche se i Reds sono attesi da un dicembre che definire infernale è poco. E il solito Peter Crouch, ai microfoni di Amazon Prime, spiega che l'attaccante di Klopp non avrà certamente preso bene l'esclusione.

FURIOSO - Una vera e propria...sindrome da bomber. "Penso che fosse furioso di essere in panchina. Sicuramente voleva far parte della squadra che ha vinto 5-2. Lui punta alla Scarpa d'Oro, sappiamo com'è fatto. E da ala è diventato un centravanti molto egoista, quindi non ci si può aspettare che se ne stia in panchina a godersi la prestazione dei compagni. Sicuramente avrà pensato 'potevo fare almeno due o tre gol'. E quindi se c'è qualcuno che probabilmente se ne è andato non troppo felice da Anfield, quello è Salah. Personalmente, mi ricordo che quando con l'Inghilterra affrontavamo Andorra io volevo sempre giocare".

EGOISMO - Paragonare l'Everton ad Andorra forse è esagerato, ma Crouch potrebbe aver centrato il punto. Anche perchè non è il primo a sottolineare che ormai per Salah il gol è una sorta di ossessione. Una situazione che lo ha portato a scontrarsi con il compagno di squadra Manè in più di un caso, quando la voglia di segnare dell'uno o dell'altro ha vinto contro la ragionevole possibilità di passarla al collega di reparto in una situazione migliore. Certo, finchè il Liverpool continua a vincere 5-2, la questione può anche essere tenuta sotto controllo. Ma la faccia di Salah in panchina non promette nulla di buono...