Di solito, ospitare un torneo internazionale è un onore per qualsiasi nazione. Certo, c'è tutta la parte dell'organizzazione, che non sempre è semplice e priva di problemi. Ma poi arrivano i lati positivi: il prestigio, ma anche una buona dose di entrate, vuoi dalla federazione per coprire parte delle spese, vuoi dall'indotto turistico che si crea sempre quando ci sono manifestazioni di questo tipo. Eppure la pandemia ha per forza di cose cambiato anche questo tipo di situazioni e dunque anche la scelta del paese sudamericano che ospiterà la Copa America è diventata un'impresa titanica. Sarebbe dovuto toccare ad Argentina e Colombia, ma i due paesi hanno rinunciato l'uno dopo l'altro. E a pochi giorni dall'inizio, serviva una soluzione.

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Copa America, parte del Brasile…è in pieno ammutinamento: i calciatori non vogliono giocarla in patria
Dopo il no di Argentina e Colombia, la Copa America si terrà in Brasile. Che però ha i suoi bei problemi. Un qualcosa che non è sfuggito neanche ai calciatori della Seleçao, che protestano apertamente contro l'idea di giocare la Copa in patria.
PROTESTA - Soluzione offerta rapidamente dal Brasile. Che del resto avrebbe tutte le carte in regola per far funzionare la cosa: ha ospitato l'edizione precedente, ha gli stadi del mondiale 2014 pronti e in buone condizioni, dunque perchè no? Beh, forse perchè il paese è messo ancora peggio di Argentina e Colombia per quello che riguarda la pandemia. Un qualcosa che non è sfuggito neanche ai calciatori della Seleçao, che protestano apertamente contro l'idea di giocare la Copa in patria. Primo su tutti Casemiro, capitano vista l'assenza per infortunio di Dani Alves, che come spiega Goal non si è neanche presentato in conferenza stampa prima della partita contro l'Ecuador, valida per le qualificazioni ai mondiali in Qatar.

CASEMIRO - Dunque, ha dovuto parlare un imbarazzato Tite. E il CT non ha nascosto che parte della sua rosa non vorrebbe giocare in Brasile. "Abbiamo chiesto ai calciatori di concentrarsi solo sulla partita contro l'Ecuador. Ma loro hanno chiesto di parlare direttamente con il presidente della federazione Caboclo. C'è stata una conversazione molto diretta e i calciatori hanno preso una posizione chiara, che non riveleremo ora. La priorità è battere l'Ecuador. La situazione dovrebbe diventare più chiara dopo questa partita. I calciatori hanno un'opinione e l'hanno spiegata al presidente e quando sarà il momento la diranno anche alla gente. E questa era la ragione per cui il nostro capitano Casemiro non era qui per la conferenza". Insomma, un bel caos. E considerando che in capo a dieci giorni si dovrebbe giocare...
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